Nel pomeriggio di oggi, sabato 31 agosto, la comunità religiosa della provincia di Cuneo è stata scossa da un annuncio inatteso. Monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba, ha convocato il Consiglio dell'Unità Pastorale, che comprende le parrocchie di Feisoglio, Borgomale, Bosia, Castino, Cravanzana e Niella Belbo, per comunicare una decisione destinata a far discutere. Don Tomas Hlavaty ha rassegnato le sue dimissioni da amministratore parrocchiale. La motivazione che ha portato il sacerdote a prendere questa decisione è stata una relazione sentimentale in cui è coinvolto, una situazione incompatibile con il suo ruolo ecclesiastico. «Con grande trasparenza e senso di responsabilità», ha spiegato mons. Brunetti, don Tomas ha scelto di informare il vescovo e di chiedere la riduzione allo stato laicale, un processo che pone fine al suo ministero attivo. Il vescovo Brunetti, con un tono di comprensione e rispetto per la scelta del sacerdote, ha comunicato la notizia ai rappresentanti delle comunità parrocchiali, leggendo loro una lettera scritta da don Tomas. In questa missiva, il parroco dimissionario ha espresso la sua gratitudine verso i fedeli che lo hanno accompagnato negli anni di servizio, riconoscendo il sostegno ricevuto dalla comunità e dall'autorità ecclesiastica. L'annuncio ha lasciato molti parrocchiani sorpresi e rattristati. Don Tomas era una figura rispettata e benvoluta, conosciuto per il suo impegno pastorale e la sua vicinanza ai fedeli. Le parrocchie interessate dovranno ora affrontare un periodo di transizione, in attesa della nomina di un nuovo sacerdote che possa prendere il posto di don Tomas e guidare le comunità con la stessa dedizione. Questo episodio riaccende il dibattito sul celibato sacerdotale e sulle sfide che esso comporta. La Chiesa Cattolica, da sempre, richiede ai suoi sacerdoti una vita di celibato, un impegno che però non è privo di difficoltà e sacrifici. La decisione di don Tomas di dimettersi piuttosto che continuare a vivere una doppia vita è vista da molti come un atto di integrità e coraggio. Nel concludere l'incontro, monsignor Brunetti ha invitato i fedeli a pregare per don Tomas e per la sua nuova vita, chiedendo al contempo che la comunità resti unita in questo momento di prova. «Siamo chiamati a sostenere con la nostra preghiera e il nostro affetto chi si trova in difficoltà - ha detto il vescovo - e a continuare a costruire insieme una Chiesa che, pur nelle sue fragilità umane, è sempre un segno di speranza» (Fonte: Leggo).
La notizia commentata dal Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati: "Apprezziamo la trasparenza del sacerdote e invitiamo i vertici della Chiesa Cattolica e le diocesi a riconsiderare la riammissione dei preti sposati al ministero".