L’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei è un candidato che in passato non ha usato dialogo con i preti sposati che si erano rivolti a lui.

Un caso di un prete sposato con il coniuge invalido e senza lavoro era stato presentato al cardinale di Bologna, senza nessun interessamento da parte sua, preoccupato a pensare alla sua immagine social, a banchetti e a farsi circondare da segretari e portaborse in sontuosi palazzi.

"Nel silenzio ovattato delle stanze vaticane, si prepara una delle elezioni più delicate e cariche sul fronte geopolitico della storia moderna della Chiesa. Il  prossimo conclave non sarà soltanto la scelta di un papa, ma la definizione del ruolo che il cattolicesimo avrà nel mondo almeno nel prossimo quarto di secolo. Mentre i cardinali si avvicinano alla Cappella Sistina, dove il 7 maggio inizieranno a votare per il successore di Francesco, i riflettori non sono puntati solo sul fumo bianco, ma anche sulle pressioni - più sottili che mai - provenienti da Pechino, Washington, Berlino, Parigi, Brasilia e Roma. Perché dietro il velo della spiritualità, la partita che si gioca è anche politica, culturale, globale.

Il conclave del 2025 sarà una scelta che andrà ben oltre i marmi del Vaticano. Il prossimo papa dovrà affrontare un mondo frammentato, una Chiesa ferita, e relazioni internazionali sempre più complesse.

Che venga dal Sud del mondo, dall'Europa o dall'Asia, sarà comunque chiamato a unire - non solo i fedeli - ma anche il peso politico e morale della Chiesa con le speranze di un'umanità in cerca di guida".

Fonte:  BolognaToday