Locati, Italexit: silenzio totale dopo la pubblicazione dello studio sull’efficacia degli antinfiammatori nel prevenire le ospedalizzazioni. 

Pubblicato sulla rivista The Lancet, nella sezione Infectious Diseases, lo studio ha riportato i risultati  su Covid e utilizzo degli antinfiammatori tra il mese di gennaio 2020 e quello di maggio 2022.

In base a quanto emerso. "intervenire all'insorgenza di sintomi da lievi a moderati di COVID-19 in ambito ambulatoriale offrirebbe l'opportunità di prevenire la progressione verso una malattia più grave e complicanze a lungo termine. Poiché i primi sintomi della malattia, variabilmente, causano un'eccessiva risposta infiammatoria a seguito dell'infezione, l'uso di farmaci antinfiammatori, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), nella fase iniziale della malattia sembra essere una valida strategia terapeutica. Alcuni studi hanno testato i FANS come parte di protocolli multifarmacologici per il trattamento ambulatoriale precoce di COVID-19. I risultati di questi studi sono promettenti e indicano un ruolo cruciale dei FANS per la gestione a casa delle persone con sintomi iniziali di COVID-19.

Per molto tempo, non solo i giornali italiani hanno screditato le cure domiciliari precoci ed i medici che sostenevano fossero fondamentali, ma hanno altresì letteralmente sconsigliato di assumere farmaci antinfiammatori. “Non prendete antinfiammatori per proteggervi”, con le linee guida del ministero erano Tachipirina  (paracetamolo) e vigile attesa.