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A Udine nuovo episodio di antisemitismo: fischi alla nazionale israeliana che rappresenta uno Stato che sta attuando il genocidio del popolo palestinese


"Contestare calciatori di nazionalità israeliana è un antisemitismo palese. Lo sport, e il calcio in particolare, è uno straordinario strumento per veicolare messaggi positivi e riaffermare l’amicizia, la solidarietà e la condivisione di quei valori che accomunano il popolo italiano con quello israeliano".

Questo è quanto ha dichiarato ieri il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, in merito alla partita di Nations League tra Italia e Israele.

Quindi, criticare i rappresentanti di una nazione che sta mettendo in atto un genocidio è, secondo Massimiliano Fedriga, non solo un errore ma un atto di antisemitismo. 

Pertanto, in base a quanto da lui sostenuto, criticare dei rappresentanti dello Stato di Israele in funzione dei crimini messi in atto da Israele è antisemitismo.

Perché? Non viene spiegato.

La spiegazione però sarebbe necessaria. Perché in base a quanto Fedriga sostiene - sic et simpliciter - se un israeliano o semplicemente un ebreo qualunque sia la sua nazionalità iniziasse a prenderlo a calci, evidentemente lui non avrebbe nulla da ridire... per non essere accusato di antisemitismo! Oltretutto, prendere a calci un presidente di regione qualunque è sempre poca cosa rispetto al trucidare oltre 50mila persone e ferirne il doppio.

Inoltre, il buon Fedriga non ha neppure spiegato perché alla Russia, che in proporzione a Israele ha commesso solo una infinitesima parte dei crimini di guerra commessi dallo Stato ebraico, è stato invece impedito di partecipare con le sue nazionali e con le sue squadre di club a qualsiasi competizione sportiva internazionale e non calcistica.

Perché ciò che è stato vietato a Mosca deve essere ammesso per Tel Aviv?


A proposito, la partita di Udine si è giocata e l'Italia ha vinto, anzi, ha umiliato Israele con il risultato di 4-1, consolidano il primo posto nel girone, con Spalletti che si è rammaricato perché la sua squadra non sia riuscita a fare qualche gol in più.

A questo punto, però, sorge un dubbio: è possibile parlare di umiliazione in relazione ad Israele oppure anche in questo caso si tratta di un episodio di antisemitismo?

Autore Mauro Sartini
Categoria Sport
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