Domenica scorsa, Giorgia Meloni è volata a Marbella, nella Costa del Sol, per sostenere la candidata di Vox, Macarena Olona, nella sua campagna per la presidenza del governo andaluso in un comizio in cui è intervenuto anche il presidente di Vox, Santiago Abascal.  

Utilizzando un tono di voce in stile esorcista, la simpatica e affabile sora Meloni, ha urlato:

"No alla lobby LGBT! No violenza islamista! No all'immigrazione! No alla grande finanza internazionale. Sì alla famiglia naturale, no alla lobby Lgbt, sì alla identità sessuale, no alla ideologia di genere, sì alla cultura della vita, no a quella della morte, sì ai valori universali cristiani"...

per poi continuare con

"sì alla sovranità del popolo, no ai burocrati di Bruxelles, sì alla nostra civiltà e no a chi vuole distruggerla. ... Viva la Spagna e viva l'Italia".

Mancava la divisa in orbace e un riferimento alle demoplutocrazie (quello alle lobby giudaico-massoniche sarebbe stato invece fuori luogo, visto che adesso gli ebrei israeliani che praticano le leggi razziali sono da considerarsi ottimi alleati) e poi la "ducetta" sarfebbe stata perfetta nell'aggiornamento 2-0 della retorica del ventennio.

Lo aveva fatto notare la responsabile Esteri del Partito democratico, Lia Quartapelle, commentando la performance meloniana in questi termini:

"Nel deserto che sta diventando la destra, la Meloni sembra quella con le idee chiare, quella meno peggio degli altri. Ma la realtà è che, sotto sotto, lei è sempre la stessa cosa: parole d'ordine fasciste e un passato che non è mai passato. Non si possono avere due facce. Nel suo discorso per la candidata di Vox in Andalusia c'erano tutti i luoghi comuni di questa internazionale di destra, sostenuta finanziariamente dalla Russia, legata alla destra trumpiana che sta dietro all'assalto del Congresso americano del 6 gennaio".

La replica della sora Meloni è stata immediata, in perfetto stile renziano:

"Quartapelle dice nelle sue deliranti affermazioni che faremmo parte di una internazionale di destra sostenuta finanziariamente dalla Russia. Mi aspetto che sia sostanza a questa accusa gravissima, mi aspetto che dica esattamente a cosa fa riferimento, o dovrà dirlo ai giudici della giustizia italiana".

Parole che però lasciano intendere che il resto di quanto detto dalla Quartapelle non fosse smentibile, ma nella foga la sora Giorgia non ci ha pensato oppure ritiene che la destra trumpiana che assalta il Campidoglio sia un esempio da seguire. Chissà? 

La querelle ha ispirato anche la Gruber che alla vicenda ha dedicato una puntata della sua trasmissione su La7:

Anche in questo caso, la Meloni risponde ricorrendo al metodo Renzi:

"Questa professoressa, che non vive nemmeno in Italia, mi paragona a Putin, parlando della mia come di "propaganda assassina". Risponderà delle sue affermazioni nelle sedi opportune. È finita la ricreazione, cari amici della sinistra senza argomenti e senza dignità. Ora basta".

Anche l'Italia aveva detto basta quasi 80 anni fa al fascismo, ma a quanto pare non è bastato.  Dovremo ripetere tutto da capo o si può sperare nel rinsavimento degli italiani oppure in quello miracoloso dei cosiddetti conservatori?


Crediti immagine: pagina social di Giorgia Meloni