Dopo aver valutato un primo impatto dei danni causati dall'ondata di maltempo che tra il 2 e il 3 maggio ha colpito l'Emilia Romagna, il presidente della regione, Stefano Bonaccini, ha dichiarato:
"Da più di 48 ore un'ondata di maltempo eccezionale si è abbattuta sulla nostra regione e in particolare sulla Romagna, nel ravennate e nel bolognese. La pioggia in molte località ha superato i massimi storici mai registrati, causando piene e frane. Abbiamo già avviato la procedura per la richiesta al Governo dello stato di emergenza nazionale.Fin dalla scorsa notte la Protezione civile regionale è al lavoro incessantemente, insieme ai Vigili del fuoco, all’Esercito, alle Forze dell’ordine e a tanti volontari, mentre insieme alla vicepresidente Irene Priolo siamo in contatto costante con i sindaci dei territori colpiti. Purtroppo contiamo due vittime, oltre a centinaia di famiglie costrette a lasciare le loro abitazioni dopo evacuazioni, soprattutto a scopo preventivo.Questa mattina ho sentito il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che hanno voluto esprimere massima solidarietà e alle popolazioni colpite, la vicinanza del Paese e il sostegno necessario. Inoltre è già stata firmata la richiesta di stato di mobilitazione nazionale, atto che garantisce la copertura economica degli interventi di emergenza in corso e l'attivazione dell'intero sistema di Protezione civile.Un grazie alle Regioni che hanno inviato personale e mezzi e a tutto il sistema regionale impegnato da ore e ore nel prestare aiuto a chi ha bisogno e nella realizzazione degli interventi necessari".
Successivamente, Bonaccini ha ricordato anche che cosa è accaduto:
"Continua senza sosta il lavoro della Protezione Civile regionale, insieme ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine, ai sindaci e agli amministratori locali, per mettere in sicurezza il territorio e assistere le popolazioni colpite.Una situazione senza precedenti, con una quantità di pioggia caduta in 36 ore pari ad un quinto di quella che cade in un anno intero. E per la prima volta 15 corsi d’acqua nel territorio regionale hanno superato il livello di allarme.Oggi abbiamo ricevuto il Capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio con cui abbiamo condiviso interventi urgenti e stato di mobilitazione nazionale.Domani mattina [giovedì 4 maggio, ndr] sarò prima a Faenza e poi ad Imola, nei territori più colpiti, insieme a sindaci e prefetti, per fare il punto della situazione e cominciare a quantificare i danni. Ancora grazie a tutti coloro che stanno lavorando senza sosta da 48 ore. Ci rialzeremo anche questa volta, insieme alle comunità colpite. Senza lasciare indietro nessuno".
Quindi, a causa della precedente siccità che ha inaridito e crepato i terreni e dell'enorme pioggia caduta, alcuni argini hanno ceduto con fiumi, fiumiciattoli e torrenti che hanno riversato l'acqua dell'inusuale portata sui centri abitati, causando allagamenti che hanno provocato ingenti danni, oltre alla morte di due persone, una annegata, l'altra travolta dalle macerie della propria abitazione franata a seguito dello smottamento del terreno.
Bene... anzi, male.
A seguito di ciò si legge che un sindaco - ma non è detto che sia l'unico -, Daniele Bassi primo cittadino di Massa Lombarda, ha trovato il responsabile del collasso di alcuni argini, principale causa di quanto accaduto: le tane degli istrici! Altri, non volendo essere da meno, hanno indicato anche le nutrie, non in alternativa agli istrici, ma in aggiunta. In fondo, la nutria è sempre stato un animale di moda per qualche campagna di abbattimento e in un caso come questo, perché non tirarlo dentro?
Quindi, una parte della Romagna è finita sott'acqua a causa di istrici e nutrie. Adesso, siamo tranquilli: il colpevole è stato trovato.
Rimane solo da stabilire come istrici e nutrie siano anche riusciti a far venir giù così tanta pioggia e come abbiano poi sviato i controlli di chi la tenuta degli argini avrebbe dovuto verificare... Ma non è detto che i Bassi di turno non ce lo spieghino nelle prossime ore.
Infine, da sottolineare che stavolta, incredibilmente, anche gli orsi non abbiano avuto alcun ruolo in quanto accaduto.