"Il Senato sta facendo la cosa giusta. Stiamo portando avanti questa nomina e, cari colleghi, entro domani sera, avremo un nuovo membro della Corte Suprema degli Stati Uniti", ha detto domenica il leader della maggioranza al Senato degli Stati Uniti, il repubblicano Mitch McConnell.

McConnell è lo stesso senatore che quattro anni fa impedì ad Obama di nominare un nuovo giudice alla Corte Suprema dopo la morte di Antonin Scalia, avvenuta a metà febbraio 2016. Il motivo? Perché a novembre di quell'anno ci sarebbero state le elezioni e la nomina del nuovo giudice costituzionale avrebbe dovuto esser fatta dal nuovo Presidente e confermata dal nuovo Senato. Nel 2016 mancavano più di 8 mesi alle elezioni. 

Anche nel 2020, come nel 2016, i repubblicani avevano la maggioranza al Senato.

Per tale motivo, Mitch McConnell adesso vuole concedere a Trump ciò che quattro anni fa aveva impedito ad Obama, oltretutto ad una settimana dal voto per il rinnovo della carica di Presidente degli Stati Uniti e per quella di un terzo dei membri del Senato!

Pertanto, nonostante l'inutile tentativo da parte dei dem di ritardare la decisione con una maratona di interventi durata tutta la scorsa notte, intorno alle 19:30 di oggi, la 48enne giudice Amy Coney Barrett diverrà il terzo giudice nominato da Donald Trump a fare il suo ingresso nella Corte Suprema, dopo Neil Gorsuch nel 2017 e Brett Kavanaugh nel 2018.

In tal modo, sarà di 6-3 il rapporto di forza dei giudici conservatori rispetto a quelli di nomina liberal, mettendo a rischio molti dei diritti civili finora riconosciuti per legge negli Stati Uniti.

Una scelta, quella di Trump e dei senatori GOP, da rivendere in chiave elettorale agli estremisti che votano quel partito... per prospettar loro che in futuro, ad esempio, l'aborto sarà vietato, e così negli Stati Uniti sarà possibile avere un maggior numero di americani da ammazzare con armi da fuoco o tramite la "civilissima" legge del taglione, utilizzando la pena di morte.

E per chi non lo avesse ancora ben compreso, questa è la grandezza dell'America richiamata da Trump e dai suoi sostenitori.

Per finire, va aggiunto che al voto odierno, nel caso i repubblicani non avessero certezza sul numero di senatori del loro gruppo presenti, è pronto a partecipare anche il vicepresidente Pence, nonostante alcuni membri del suo staff siano risultati positivi al Covid.