Mettendo da parte i feriti che, alla meno peggio, guariranno, il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha riassunto in 37 morti e 287 persone in condizioni critiche il bilancio delle vittime delle due ondate di attacchi che martedì e mercoledì hanno interessato, principalmente, il Libano.

A seguito di ciò, come era stato annunciato, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha tenuto un discorso in cui ha definito i due attacchi "un atto terroristico" e una dichiarazione di guerra contro il popolo libanese e la sovranità del Paese.

Questo è ciò che ha detto Nasrallah.

Il leader di Hezbollah ha iniziato il suo discorso affermando che ciò che lo ha spinto a pronunciarlo sono stati gli eventi gli ultimi eventi. Tre le parti in cui lo ha suddiviso: l'aspetto etico e umanitario conseguente agli attacchi di martedì e mercoledì, quanto accade sul campo e la posizione generale e politica da adottare dopo i recenti sviluppi.

Nasrallah ha espresso le sue condoglianze ai caduti sul fronte del Libano meridionale e a coloro che hanno perso la vita a causa degli attacchi ai dispositivi wireless, augurando una pronta guarigione a quanti sono rimasti feriti, ringraziando il personale sanitario, le autorità e tutti coloro che hanno contribuito a curare le vittime, oltre alle persone che hanno donato il sangue.

Uno degli aspetti positivi della crisi degli ultimi giorni, ha proseguito, è costituito dalla solidarietà e dall'unità che si respirano in tutto il Paese.

Per Nasrallah, Israele ha oltrepassato tutte le linee rosse possibili e immaginabili, portando a termine i due attacchi, con le esplosioni che, in alcuni casi, hanno avuto luogo in ospedali, farmacie, mercati, negozi e persino in abitazioni, veicoli privati ​​e strade pubbliche, dove erano presenti migliaia di civili, tra cui donne e bambini.

Nasrallah afferma che Israele ha iniziato il suo attacco martedì prendendo di mira i cercapersone, sapendo che ne erano in uso più di 4.000. Israele ha cercato di uccidere 4.000 persone contemporaneamente, oltre a quelle che si trovavano nelle loro vicinanze. La stessa cosa si è ripetuta ieri con l'obiettivo di uccidere migliaia di persone dotate di dispositivi radio.

Per tale motivo, Nasrallah ha definito gli attacchi "un atto terroristico" e un "massacro", aggiungendo che si trattavano di un atto e di una dichiarazione di guerra contro il popolo libanese e la sovranità del Paese.

Hezbollah ha formato una serie di commissioni d'inchiesta che esamineranno vari scenari, esaminando tutti i dettagli, senza arrivare a conclusioni affrettate.

Nasrallah ammette che gli attacchi "senza precedenti" hanno rappresentato un duro colpo per la sicurezza, sottolineando che il vantaggio tecnologico di Israele è tale perché sostenuto dagli Stati Uniti e da altre superpotenze tecnologiche.

Ha poi proseguito dicendo che in una guerra ci sono flussi e riflussi, promettendo che Hezbollah affronterà questo momento difficile a testa alta, prendendolo come una lezione da imparare e promettendo che Hezbollah diventerà più forte.

Inoltre, qualunque saranno le conseguenze [della guerra], la resistenza in Libano non smetterà di sostenere Gaza.

Nasrallah ha dichiarato ai funzionari israeliani che non saranno in grado di riportare nelle loro case i residenti sfollati dal nord di Israele, promettendo che le operazioni di Hezbollah nel Libano meridionale non si fermeranno finché non sarà terminata la guerra portata da Israele a Gaza, in Cisgiordania e in tutti gli stati colpiti, ribadendo che l'unica via per riportare la situazione alla normalità è che Israele fermi la guerra a Gaza e nella Cisgiordania occupata.

Poi, ha affermato la speranza che Israele tenti di entrare nel sud del Libano, dichiarando che ciò creerebbe una "opportunità storica" per Libano.  I piani di Israele di creare una zona cuscinetto al confine saranno una "trappola".

Nasrallah ha anche affermato che gli attacchi degli ultimi due giorni riceveranno una "giusta punizione", laddove Israele "se lo aspetta e laddove no".


Nel frattempo, l'esercito israeliano ha registrato oggi due nuove vittime, oltre a numerosi feriti, negli attacchi portati con  missili e droni nel nord della Galilea, come annunciato dall'IDF. In risposta, sono in corso nuovi attacchi dell'aviazione di Tel Aviv su obiettivi nel sud del Libano.

Dall'Iran, il comandante delle Guardie rivoluzionarie, Hossein Salami, oggi ha inviato un messaggio a Nasrallah, secondo quanto riportato dai media statali, definendo gli attacchi tramite i dispositivi di comunicazione atti terroristici.