Parigi il giorno dopo l'ennesimo sabato di protesta dei gilet gialli
Per evitare che i "gilet gialli" facessero danni sui Campi Elisi, la polizia ne aveva chiuso l'accesso, consentendone l'ingresso ai soli pedoni, dopo aver verificato che non fossero manifestanti.
Ma i gilet gialli non hanno rinunciato alla loro protesta e alla loro rabbia, creando così disordini in altre vie del centro di Parigi.
L'Arco di Trionfo e la tomba del Milite Ignoto sono stati fatti oggetto di scritte inneggianti alla protesta, insieme a negozi danneggiati e saccheggiati, finestre rotte, cancellate divelte, auto date alle fiamme... il tutto corredato da scontri con la polizia che hanno causato 133 feriti. Questo il bilancio della giornata di protesta dei gilet gialli di sabato 1 dicembre nella sola città di Parigi, che ha avuto come conseguenza l'arresto di 412 persone.
Al ritorno dal G20, il presidente Macron, le cui scelte politiche hanno dato origine all'attuale protesta, dopo essere stato ragguagliato sulla situazione dal primo ministro e dal ministro dell'Interno, ha visitato l'Arco di Trionfo ed ha sostato davanti alla tomba del Milite Ignoto, oltre a recarsi poi nelle vie limitrofe dove residenti e commercianti hanno subito danni.
Macron, come è giusto che sia, ha condannato gli atti di violenza. Però, ad oggi, non ha ancora dato risposta ai contenuti della protesta e a coloro che hanno finora manifestato pacificamente e che sono in maggioranza.
I prossimi giorni ci sarà una svolta? Gli incontri avvenuti tra Governo e rappresentanti dei manifestanti finora non hanno prodotto alcunché di concreto.