Dopo l’incontro di questa mattina con Papa Francesco si è aperto oggi in Vaticano il Convegno della “Solidarietà Internazionale Trinitaria”. Papa Francesco ha detto nel suo discorso di stamattina: «Mi ha colpito positivamente vedere come avete saputo attualizzare il carisma dell’Ordine dando vita a questa organizzazione, che difende la libertà religiosa non in maniera teorica, ma prendendosi cura delle persone perseguitate e imprigionate a causa della loro fede. Nello stesso tempo, però, non mancano da parte vostra lo studio e la riflessione, che trovano anche modo di esprimersi in ambito accademico attraverso il corso di studi sulla libertà religiosa presso l’Angelicum, cattedra intitolata al vostro fondatore San Giovanni de Matha».
La forma di vita religiosa dei Trinitari ha da secoli costituito uno stile di vita e dialogo tra cristianesimo e Islam. Il Provenzale, Giovanni de Matha (Aucon, Francia, 23 giugno 1154 - Roma, 17 dicembre 1213 ) docente di teologia a Parigi, lasciò la cattedra, divenendo sacerdote. Si racconta che durante la sua prima messa, il 28 febbraio 1193, gli fosse accaduto qualcosa di straordinario. Mentre celebrava gli comparve una visione: un Uomo dal volto radioso, che teneva per mani due uomini con catene ai piedi, l'uno nero e deforme, l'altro pallido e macilento; quest'uomo gli indicò di liberare le povere creature incatenate per motivi di fede.
Giovanni De Matha comprese immediatamente che quell'uomo era Gesù Cristo Pantocratore, che rappresentava la Trinità, e gli uomini in catene erano gli schiavi cristiani e musulmani. Capì, quindi, che sarebbe stata questa la sua missione di sacerdote: quella di liberare gli schiavi cristiani in Africa. Si ritirò in campagna per meditare sull'impresa e fondò, nel 1194, in Cerfroid, a poco meno di cento chilometri da Parigi, con quattro eremiti l'Ordine della Santissima Trinità (“Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis captivorum”), dall'austera regola. Ottenuta l'approvazione di Innocenzo III il 17 dicembre 1198 con la bolla Operante divinae dispositionis, partì per il Marocco.
Iniziarono così i primi riscatti di schiavi. Il tema era allora molto sentito, tanto che san Pietro Nolasco fondò nel 1218, con lo stesso scopo, i Mercedari. Con l’Ordine Trinitario la cristianità instaurò un dialogo con l’Islam per la liberazione degli schiavi cristiani e di quelli musulmani. Fu una grande innovazione perché il Papa offrì la possibilità di dialogare con l’Islam in un’epoca in cui era vietato ogni contatto. Qualcuno ha giustamente scritto che San Giovanni de Matha è stato primo il creatore dei corridoi umanitari.
Oltre ai sistemi che hanno a fondamento l’ateismo, ci sono anche il materialismo e il capitalismo a ostacolare la libertà religiosa. Ogni tentativo di impedire la libertà religiosa è un attentato alla pace, perché il mondo si aspetta che le religioni collaborino per mantenere la pace. Dove il rispetto tra le religioni non è garantito c’è la possibilità che si apra la via alla guerra. Esiste un principio di incompatibilità tra violenza e religione. Nel messaggio del 2002 Giovanni Paolo II sostenne, dopo aver condannato il terrorismo, che le religioni servono alla pace e che la libertà religiosa e i Diritti umani sono diritti indisponibili.
Le Religioni possono essere strumenti potenti di pacificazione tra i popoli. La fratellanza toglie ai conflitti il terreno della guerra: ogni guerra è sempre un fratricidio. Nell’Enciclica «Fratelli tutti» c’è un riferimento specifico alla libertà religiosa. “Non si può fare teoria della libertà religiosa”- ha scritto Papa Francesco. Esiste un forte legame tra libertà e pace :con un forte messaggio di pace e con il perdono è possibile interrompere la spirale di violenza. Solo il perdono consente di non colpevolizzare, a causa di pochi, interi popoli.
Il dialogo vero tra culture e religioni può scongiurare la fine del mondo attraverso la guerra nucleare.
Nel pomeriggio il giornalista spagnolo Fernando De Haro ha portato al convegno le esperienze raccolte nel corso delle sue indagini sulla grande persecuzione dei cristiani mettendo in evidenza che anche il Parlamento Europeo, in una sua Risoluzione, ha ribadito che i Cristiani sono la minoranza religiosa più perseguitata al mondo . In 108 paesi del mondo i cristiani stanno soffrendo la persecuzione. «Open doors» ha stimato che ci siano circa 240 milioni di cristiani perseguitati e 130000 omicidi di cristiani all’anno.
La geografia della persecuzione sembra coincidere con la geografia dei conflitti in atto e la persecuzione dei cristiani costituisce una sorta di termometro del tipo di società in cui si vive. La strumentalizzazione del religioso si collega ai problemi della globalizzazione e sovente la persecuzione è legata a nuove identità conflittuali. La mondializzazione e la religione, utilizzata in maniera strumentale, portano con sé il nichilismo: dal Convegno dei Trinitari - che hanno una grandissima esperienza “sul campo” - si è potuto desumere che il concetto di libertà religiosa può essere affrontato anche come «accesso alla Verità». Ma il discorso da fare è ampio e articolato e necessita studio e riflessione continua.
Nell'immagine ad inizio articolo il superiore dei Trinitari p. Luigi Buccarello
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