"Intorno alle 3,20 del mattino di questo 25 aprile, ore dopo la consueta chiusura del locale, un incendio è divampato all'interno della Pecora Elettrica. Fortunatamente stiamo tutti bene e non ci sono stati danni agli appartamenti dei nostri vicini. Noi però siamo sconvolti.

La Pecora Elettrica ha subito ingenti danni e al nostro arrivo la soglia in marmo era distrutta, le serrande divelte e all'interno del locale una squadra di Vigili del Fuoco stava estinguendo le fiamme che hanno devastato gli spazi e bruciato i nostri preziosi libri.

All'arrivo delle forze dell'ordine il registratore di cassa è stato trovato aperto ma non è stato sottratto denaro né altro ad eccezione del pc. Al momento sono in corso le indagini che ancora non hanno stabilito con certezza l'origine dell'incendio.

Vi terremo aggiornati su iniziative a sostegno della riapertura".


Così veniva descritto su Facebook l'atto vandalico che il 25 aprile, a Centocelle (Roma), aveva distrutto il locale de La Pecora Elettrica, "un luogo d'incontro di anime e di pensieri, un luogo in cui fare cultura e promuovere i talenti del territorio", ma soprattutto uno spazio apertamente e dichiaratamente di sinistra, anzi... antifascista.

Dopo quel rogo era partita una campagna di solidarietà e di raccolta fondi per far riaprire la Pecora Elettrica. Oggi 6 novembre era il giorno fissato per l'inaugurazione e la riapertura del locale. Nella notte un nuovo incendio, del cui dolo si attende solo l'ufficialità, ha nuovamente distrutto ogni cosa.

Come ha spiegato il titolare, la saracinesca è stata forzata e all'interno è stato appiccato un incendio che ha mandato in fumo tutto il lavoro fatto finora per farla riaprire.

La politica, di sinistra, lo ha già etichettato come un atto di natura politica, facendo notare che a Roma, spesso, estrema destra e criminalità organizzata hanno camminato a braccetto attaccando spazi di cultura e libertà (Orfini, PD).