La Banca d'Italia il 16 aprile ha pubblicato il bollettino economico n. 2 del 2021 dove ha giudicato "plausibile" una crescita del Pil superiore al 4% per l'anno in corso,dal +3,5% previsto invece a gennaio.

Migliorano le prospettive globali ma restano incertezze nel breve periodoLa prosecuzione delle campagne di vaccinazione e il piano espansivo di bilancio dell'amministrazione Biden hanno determinato un miglioramento delle prospettive globali. Nel breve periodo restano però incertezze legate all'evoluzione della pandemia e alle sue ripercussioni sull'economia. Nell'area dell'euro il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di aumentare gli acquisti di titoli nell'ambito del programma per l'emergenza pandemica per evitare un prematuro rialzo dei rendimenti, non giustificato dalle attuali prospettive economiche.In Italia, dopo una flessione alla fine del 2020, l'attività economica sarebbe rimasta pressoché stabile
Nei primi mesi dell’anno l'attività economica sarebbe rimasta pressoché stabile: a un rafforzamento nell'industria si accompagna un andamento ancora debole nei servizi. Le nostre indagini segnalano che le imprese programmano di riprendere gli investimenti nella restante parte dell'anno. Le famiglie intervistate dalla Banca d'Italia indicano una graduale ripresa dei consumi, ma la propensione al risparmio resta elevata.
L'inflazione è salita, ma la componente di fondo e le attese rimangono su valori contenuti
L'andamento dei prezzi energetici ha riportato l'inflazione su valori positivi. Le pressioni sui prezzi sono però modeste.
Sono state mantenute condizioni finanziarie e del credito distese
La spinta al rialzo sui rendimenti dei titoli di Stato è stata contrastata dalle decisioni prese dal Consiglio della BCE e dalla riduzione del premio per il rischio sovrano. Il credito alle imprese continua a espandersi ad un ritmo solido, riflettendo soprattutto una domanda ancora elevata di prestiti garantiti.
Gli interventi espansivi in via di definizione possono sostenere la crescita
Secondo i principali previsori, l'espansione del prodotto potrebbe essere superiore al 4 per cento nel 2021, con una significativa ripresa nella seconda parte dell'anno. Uno scenario di ritorno a una crescita sostenuta e durevole è plausibile, pur se non esente da rischi; presuppone che sia mantenuto il sostegno all'economia e che si dimostrino efficaci gli interventi in corso di introduzione nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le prospettive restano soprattutto dipendenti dai progressi della campagna vaccinale e da una favorevole evoluzione dei contagi.


Secondo Palazzo Koch, le diverse misure anti-crisi varate dal governo (Cig, blocco licenziamenti e sostegno alle imprese) hanno tutelato nel 2020 circa 400mila posti di lavoro stabili, pertanto le posizioni lavorative temporanee si sono ridotte nel 2020 di circa 250.000 unità, più che compensate da un aumento di oltre 260.000 contratti a tempo indeterminato.

"Dall'inizio dell'emergenza sanitaria il numero complessivo di posti di lavoro alle dipendenze - dicono da via Nazionale - è diminuito in modo marcato nei servizi privati, tra i giovani e le donne" .