I 5 Stelle promuovono il reddito di cittadinanza ma rischiano di deludere i propri lettori
Sul proprio blog, a firma del "MoVimento", i 5 stelle parlano dell'importanza di introdurre il reddito di cittadinanza, citando l'ultimo esempio in tal senso del sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, che parrebbe intenzionato "a introdurre addirittura forme di sostegno universali e incondizionate per i propri cittadini. Un reddito universale per il popolo, insomma: 500 dollari ogni mese a 1.000 famiglie, senza condizioni."
"Forma di sostegno universale" è la descrizione corretta di ciò che dovrebbe essere indicato come "reddito di cittadinanza".
Ed è quell'avverbio, "addirittura", ad essere chiarificatore di cosa in realtà sia il reddito di cittadinanza che i 5 Stelle vogliono invece proporre in Italia.
Come già spiegato in passato, inutile ripetersi, quello che i pentastellati vogliono introdurre a partire dal 2019 non è un vero reddito di cittadinanza, "inteso come un trasferimento individuale [di denaro] senza condizioni, sia rispetto sia alle risorse economiche di ciascun individuo, sia rispetto alla sua disponibilità o meno a lavorare".
Quello dei 5 Stelle è semplicemente un sostegno garantito solo ad un certo numero di persone per il loro reinserimento nel mondo del lavoro. Un provvedimento non certo assurdo e non certo inutile, ma sicuramente limitato (e forse per tale motivo sbagliato), perché non integrato in un disegno complessivo di revisione legato ai contratti e ai diritti dei lavoratori, oltre a quello delle necessità delle aziende.
Per questo, nel caso venga approvato nella prossima legge di bilancio, quando gli elettori del "MoVimento" inizieranno a conoscerne realmente modalità e termini di applicazione, non è escluso che non saranno in pochi coloro che dichiareranno di sentirsi "truffati".
Il reddito di cittadinanza è forse la principale promessa elettorale fatta dai 5 Stelle durante la campagna delle politiche del 4 marzo e, pertanto, è anche uno dei punti fondamentali del Contratto di Governo.
Il paradosso, però, è che per il movimento guidato da Di Maio, dal punto di vista del consenso, sarebbe più utile che il reddito di cittadinanza rimanesse una promessa. Nel momento in cui i suoi elettori si renderanno conto che il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle è "solo" un trasferimento erogato sulla base di certe condizioni, con una domanda che deve essere rinnovata ogni anno, potrebbero esser non pochi i delusi e gli scontenti.