Premier League: il barometro misura "Febbre a 90°"
Perché enfatizzare solo sulla temperatura corporea del supporter sarebbe riduttivo per questo finale. All'ultima giornata di quella che una tempo fu la First Division, è la pressione atmosferica quella soggetta a oscillazione. Come maggior parte delle storie più belle, e sopratutto per chi non segue con passione dal principio, anche questa narrazione parte dal suo epilogo. Una volta giocati gli ultimi tre recuperi di oggi, l'ultimo atto andrà in scena domenica 22 maggio con i dieci match in contemporanea.
Tutti alle 17.00 (ora italiana), tutto in 90 minuti più recupero, quasi ogni cosa da decidere. Si perché, oltre al Chelsea sicuro di essersi assicurato la qualificazione per la Champions League 2022/2023, niente è ancora definito. Manchester City e Liverpool sono ancora distanziati a un solo punto, e i loro rispettivi avversari di turno (Aston Villa e Wolverhampton) sono due compagini cui strappar punteggio pieno è tutt'altro che scontato.
Stacco di due punti in classifica per i protagonisti del North London Derby: Tottenham quarto, a due punti di vantaggio grazie a uno scontro diretto dalle decisioni arbitrali pregiudicanti e a dir poco discutibili; Arsenal quinto, dopo esser caduto contro un Newcastle che non aveva sì niente da perdere, ma che comunque è sceso in campo con etica sportiva ed onestà intellettuale a giocar limpidamente per la vittoria, come non è detto avvenga in ogni campionato.
Spurs obbligati a vincere contro i Canaries del Norwich City ultimo in classifica, che anche gradirebbe provare a strappare la diciannovesima posizione al Watford (ammesso quest'ultimo perda nella tana del Chelsea a Stamford Bridge), così da usufruire del premio di federazione di 2 milioni di sterline.
Gunners consapevoli di non avere il destino fra le loro mani, e disperati a sconfiggere i Toffess dell'Everton che lottano per la salvezza. Restano Manchester United e West Ham a giocarsi gli ultimi due posti disponibili per l'Europa.
I Red Devils saranno in trasferta a South London contro il Crystal Palace allenato dall'ottimo Patrick Vieira. Confronto tutt'altro che scontato, considerando il cammino sorprendente delle Eagles in questo campionato, e valutando questo United che non ha mai smesso di sorprendere in negativo. Hammers che, a due punti sotto, se la vedranno fuori casa contro una delle due rivelazioni (assieme alle Bees del Brentford) di questa stagione: i Seagulls, quel gambiano che mai come quest'anno vola a pelo di spuma di mare e porta il nome di Brighton & Hove Albion.
Aquile reali o uccelli mitologici, diavoli e santi; simboli maestosi, ma pure tanto altro di concreto che ha costituito le fondamenta del Paese d'Oltremanica: chiese metodiste e martelli di lavoro, artiglierie arcaiche o velieri di commercio. Meravigliosi loghi scolpiti nella storia, e uomini odierni che mantengono vivo e/o ne rinnovano il prestigio: Pep Guardiola, Jürgen Klopp, Thomas Tuchel, Antonio Conte, Mikel Arteta, Ole Gunnar Solskjær, David Moyes, Bruno Lage, Brendan Rodgers, Graham Potter, Thomas Frank, Eddie Howe, Patrick Vieira, Steven Gerrard, Frank Lampard, Marcelo Bielsa, Sean Dyche, Dean Smith.
Alcuni sono stati capiti poco o si sono espressi male, altri continuano ad esporre. Ognuno, comunque, degno d'essere restituito il rispetto che ha messo nella sua opera. Il tempo racconterà nuove sinfonie, ma per adesso quel che resta è assistere all'ultimo concerto stagionale. Febbre a 90°, a cui si è arresa la pandemia.