Da ormai più di un anno la FED - così come altre banche centrali - sta facendo grandi sforzi per sostenere la ripresa economica.
Tuttavia il percorso di crescita potrebbe trovare un grosso ostacolo nell'impennata dell'inflazione, che renderebbe necessario l'aumento dei tassi di interesse (che al momento si vuole evitare), anche se la crescita dei prezzi registrata a marzo con il +2,6% su base annua, rispetto al precedente +1,7%, qualche campanello d'allarme lo ha fatto suonare.
L'aumento è il più alto dall'agosto 2018 e ben accolto da chi investe in obbligazioni, meno da chi investe in valute visto che può avere una forte incidenza anche sul dollaro, finendo per indebolirne il rendimento.