È importante intraprendere strategie di screening per la prevenzione tumore al seno o alle ovaie. Il tumore ovarico è uno dei più pericolosi poiché è difficile fare una diagnosi precoce.

Il cancro ovarico rappresenta il 30% dei tumori maligni connessi all'apparato riproduttivo femminile ed è al 10° posto fra i tipi di tumore che interessano le donne. 1 donna su 74, ogni hanno, ne sviluppa uno.

Gli ormoni e gli ovociti (cellule riproduttive femminili) sono prodotti dalle ovaie. Quando la produzione delle cellule delle ovaie diventa incontrollata, è possibile che si sviluppi un tumore. Tra i tumori maligni abbiamo:

  • germinali: originano dalle cellule che producono gli ovuli. 5% dei casi;
  • epiteliali: originano dalle cellule di rivestimento dalle ovaie. 90% dei casi;
  • stromali: originano dal tessuto che sostiene le ovaie (stroma gonadico).4% dei casi.

Il tipo epiteliale interessa sia le donne fertili sia quelle in età avanzata. I tipi germinale e stromale sono più comuni nelle donne con meno di 20 anni (40-60% dei casi). Mediamente, metà delle donne con tumore ovarico è over 60.

I maggiori fattori di rischio sono ormoni, ambiente, predisposizione familiare. Quest'ultimo fattore è legato a mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 (nelle donne over 70 sono connesse a un rischio tumore del 20-60%). Si stima che le forme ereditarie arrivino al 10% dei casi, quelle sporadiche al 90%.

La sintomatologia del cancro ovarico è evidente solo nella fase avanzata, da ciò la definizione "silente". Alcuni sintomi assomigliano a normali disagi quotidiani, perciò frequentemente sono sottovalutati. Gonfiore al ventre, aerofagia, calo di peso improvviso, minzione frequente, sono ritenuti dagli esperti possibili indicatori del tumore ovarico. La percentuale di guarigione può aumentare con la diagnosi precoce. La probabilità di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del 90% se il tumore è al primo stadio (si può parlare di guarigione).

Lo screening comprende visite periodiche (controlli dal ginecologo ed ecografie transvaginali). Se questi controlli evidenziano anomalie di solito occorre procedere con altri esami (risonanza magnetica, tomografia, controlli del dosaggio dei marcatori tumorali come CA 125). La prevenzione comprende anche gli esami genetici per le alterazioni dei geni BRCA1 e BRCA2: in caso di mutazioni non vuol dire che si svilupperà un tumore, ma è un input per intraprendere con il medico un percorso di prevenzione mirato.

Per maggiori informazioni: www.brcasorgente.it

 

Fonti

  1. I numeri del cancro – edizione 2014
  2. Airc – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
  3. Cancro dell’ovaio Guide Esmo/AFC, a cura dell’Anticancer Fund e della European Society for Medical

Oncology, ed. 2014

  1. ACTO – Alleanza Contro il Tumore Ovarico, intervista alla dottoressa Nicoletta Colombo, Direttore di

Ginecologia Oncologica Medica, Istituto Europeo di Oncologia, Milano