Le nominations sia ai BAFTA che ai Directors Guild of America Awards (DGA) hanno rafforzato le posizioni di 4 registi che sono presenti nelle formazioni di tutti i key awards. Tra questi spicca Brady Corbet, vincitore del Leone d'argento per la Miglior regia all'ultima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, che si presenta come il favorito. Corbet, con il suo film The Brutalist, può vantare anche la vittoria del Golden Globe per la Miglior regia e il maggior numero di riconoscimenti ottenuti dalle Associazioni dei critici americani.
A seguire troviamo Sean Baker, regista del film Anora, vincitore della Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes. Baker, tuttavia, sembra avere maggiori probabilità di vittoria nella categoria Miglior sceneggiatura originale. Completano il quadro due registi non americani: il francese Jacques Audiard con il suo pluripremiato Emilia Perez e il tedesco Edward Berger con Conclave.
In questa situazione, sembra che la vera incognita sia il quinto nome che andrà a completare la cinquina. Coralie Fargeat, con il suo film The Substance, appare al momento la favorita per occupare questa posizione. Tuttavia, una sua esclusione dalla lista delle nominations sarebbe considerata una grave omissione, soprattutto considerando il suo successo sorprendente in questa Stagione di premi. Nonostante i pregiudizi che spesso gravano sul genere del body horror, la prospettiva di Fargeat, coinvolgente e capace di superare i limiti del cinema convenzionale, porterebbe una ventata di novità nella competizione per la Miglior Regia.
Tuttavia, tre altri registi potrebbero seriamente contendersi quel posto: James Mangold, la cui candidatura ai DGA per il biopic su Bob Dylan, A Complete Unknown, ha generato un notevole interesse; Ramell Moss, il cui film d'esordio Nickel Boys ha impressionato la critica americana; e Payal Kapadia, regista del premiato All We Imagine as Light, vincitrice del Grand Prix speciale della Giuria al Festival di Cannes.