Violenze sessuali a Milano, un gioco islamico?
È ormai palese che le violenze perpetrate a Milano la notte di Capodanno a danno di giovani donne altro non sono che episodi di “Taharrush gamea”, la criminale pratica che indica una molestia collettiva, con aggressioni nei confronti delle donne che possono sfociare in violenza sessuale" è quanto ha dichiarato il senatore Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma di Fratelli d'Italia.
"Al di là di ogni ragionevole dubbio gli episodi di Milano ricordano in modo chiaro quanto accaduto a Colonia e in numerose altre città europee nella notte di San Silvestro di sei anni fa, quando gruppi di immigrati di origine araba e nordafricana, con chiara matrice fondamentalista islamica, molestarono, derubarono e in diversi casi stuprarono centinaia di giovani donne scese in piazza per festeggiare il Capodanno. Si tratta di azioni non casuali ma pianificate, coordinate e premeditate, messe in opera per rivendicare un modello di società, tipico del fondamentalismo islamico, che non ammette il riconoscimento della parità di diritti delle donne. Fratelli d'Italia ha oggi depositato un'interrogazione, a mia prima firma, al ministro Lamorgese, per sapere, cosa intenda fare il governo per impedire che analoghi atti criminali - favoriti dall’immigrazione illegale di massa, dal dilagare del fondamentalismo islamico e dal lassismo delle istituzioni - si ripetano in futuro e per assicurare alla giustizia i criminali che li compiono", ha concluso il senatore Fazzolari.
Il caso delle violenze sessuali nella notte di capodanno in Piazza Duomo, sembra quindi trovare nuovi inquietanti sviluppi, come denunciato dal senatore di Fratelli d’Italia Fazzolari.
Dopo il fermo di una ventina di giovani da parte della polizia grazie alla visione dei filmati della videosorveglianza, tra cui appunto molti stranieri che sarebbero stati coinvolti nei casi di molestie sessuali di gruppo accadute la notte di San Silvestro a Milano. Gli inquirenti sono convinti che si potrebbe trattare appunto di casi di Taharrush gamea o, più correttamente, taharrush jamaʿi.
Si tratta di un'espressione in lingua araba che significa letteralmente “molestia collettiva”. Con questo nome si designa un'aggressione sessuale di massa ai danni di una donna, che può anche sfociare nello stupro. La pratica è stata documentata per la prima volta in Egitto nel 2005, quando fu utilizzata dalle forze dell'ordine come strumento di repressione contro le donne che protestavano al Cairo a piazza Tahrir. Dal 2012 le aggressioni sessuali, stupro compreso, sono diventate comuni in occasione delle manifestazioni e delle celebrazioni religiose che si svolgono in quella piazza.
A Milano le tecniche utilizzate ricordano moltissimo le logiche "da branco", come accaduto a Colonia nei festeggiamenti di inizio anno nel 2016, hanno accerchiato molte ragazze. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo stanno indagando con l’ipotesi di "violenza sessuale di gruppo" per modalità che ricordano ciò che avvenne nella città tedesca 6 anni fa, quando centinaia di uomini, agendo in piccoli gruppi, abusarono, anche per rapinarle, di decine di donne.
Quanto avvenuto nel capoluogo lombardo, in una piazza e nelle vie laterali presidiate dalle forze dell’ordine per evitare assembramenti, è "un fatto gravissimo e senza precedenti", è stato riferito in Procura, e le indagini ora, con le analisi di tutti i filmati e nuove valutazioni su denunce per furti e rapine di quella notte, puntano ad identificare e punire tutti i responsabili, decine di ragazzi di “seconda generazione“, alcuni arrivati da fuori Milano, altri che frequentano le zone centrali della città.
"Non possiamo tollerare che simili episodi si ripetano e dobbiamo tenere alta l'attenzione pubblica per condannare gesti e comportamenti vili, affinché vengano puniti e sanzionati. Regione Lombardia - ha ricordato l'assessore a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Locatelli - da anni è impegnata nel contrasto alla violenza contro le donne, che si manifesta con diverse modalità, spesso subdole e inaspettate. Per questa ragione abbiamo stretto un importante protocollo d'intesa con le Prefetture lombarde al fine dì formare agenti delle forze dell'ordine e delle polizie locali, contribuendo a contrastare con il massimo impegno di tutti questo fenomeno".
Due giorni fa il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Milano ha presentato un'interrogazione e ha chiesto al Sindaco e all’Assessore alla Partita di relazionare in Consiglio comunale sui fatti avvenuti. "Mentre il sindaco Sala è stato assente per tutta la seduta e nessuno lo ha potuto intercettare, oggi in Consiglio Comunale l’Assessore alla sicurezza Marco Granelli ha condannato in maniera scontata le violenze avvenute la notte di Capodanno in centro a Milano rimandando tutto a future indagini della Magistratura, autoassolvendosi da tutto e non citando mai dove fossero finite nella notte di San Silvestro le 62 pattuglie di vigili che il 29 dicembre in Prefettura aveva dichiarato ‘pronte ad intervenire’.Siamo arrivati all’assurdo: la consigliera del PD, Romano, per quanto successo ha affermato che i responsabili andrebbero cercati anche nel cdx che non ha approvato il DDL Zan che avrebbe, non si sa come, protetto le ragazze. Anzi, ha replicato dicendo di non fermarsi alle apparenze, ma che quanto successo ha una matrice culturale», ha affermato l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato in merito a quanto replicato dal centrosinistra a Palazzo Marino sulle violenze di Capodanno.Anche dopo i vergognosi fatti di capodanno, l’amministrazione guidata dal sindaco Sala continua a sottovalutare il grave problema di insicurezza che sta tenendo sotto scacco Milano ormai da troppi anni: la città è in mano a veri e propri branchi che, spesso impuniti, compiono furti, violenze ed aggressioni. Un’amministrazione che si vanta di promuovere iniziative a tutela delle donne milanesi ha il dovere di prevenire e reagire con forza dopo quanto accaduto, in primis rafforzando i presidi delle Forze dell’Ordine. Anche il ministro Lamorgese, che dovrebbe conoscere i problemi di Milano di cui è stata prefetto, continua a non intervenire fingendo che vada tutto bene", ha dichiarato Chiara Valcepina, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, intervenendo nella seduta del Consiglio di lunedì 10 gennaio.