Nel nostro bizzarro mondo alla rovescia, dove i razzisti chiamano razzisti quelli che razzisti non sono e i fascisti chiamano fascisti quelli che fascisti non sono, si guadagna un suo spazio il Presidente turco Erdogan.
Nel commentare il fatto che in Germania si è proibito ad alcuni ministri turchi di fare propaganda per il plebiscito che dovrebbe cosegnare tutto il potere nelle sue mani, Erdogan avrebbe definito il governo tedesco "nazista".
Ora, di sicuro la decisione tedesca può essere criticata e discussa, ma che questo significhi che sia il segno distintivo del nazismo, ce ne corre.
E così, un mediocre uomo politico che si è inventato un auto-golpe per poi ridurre al silenzio le opposizioni e trasformare il paese in una dittatura pseudo-religiosa può allegramente sostenere queste tesi, con sprezzo del ridicolo.
Sogno il ritorno di un momento storico in cui le definizioni tornino ad avere il loro senso originario.