Forse non avrò spulciato a sufficienza tutte le fonti, può essere che mi stia sbagliando, ma mi sembra che sia la stampa che i diretti interessati si siano dimenticati di commentare o abbiano fatto finta di non accorgersi dello scoop di Avvenire a firma di Nello Scavo, di cui oggi è stata pubblicata la seconda puntata.

In questo nuovo articolo dell'inchiesta di Avvenire, veniamo a sapere che il trafficante libico Bija, oltre che al Cara di Mineo, è stato accompagnato anche al centro migranti di Pozzallo.

La questione è: chi ha permesso a quel "delinquente" di venire in Italia facendolo passare come direttore di un centro per migranti e funzionario della Guardia costiera libica?

Secondo funzionari dell'allora governo, sarebbe stata l'OIM a compilare la lista delle "personalità" libiche da invitare in Sicilia. Secondo le Nazioni Unite, di cui l'OIM fa parte, la responsabilità sarebbe invece da far ricadere sull'allora governo italiano.

E d'altronde il piano Minniti prevedeva anche contatti diretti con tribù e sindaci delle località costiere libiche, cui dovevano essere destinati finanziamenti per "riconvertire" l'economia locale basata sul traffico di esseri umani.

Quello che prima era ipotizzabile, adesso è sempre più credibile. L'Italia, probabilmente anche con il placet se non il supporto finanziario dell'Ue, ha pagato i trafficanti libici per interrompere le partenze dei migranti.

Nell'articolo pubblicato questo sabato, Nello Scavo ricorda che, dopo la visita di Bija, in Sicilia le partenze dalla Libia hanno iniziato a ridursi progressivamente, passando dai circa 26mila arrivi del mese di maggio ai poco più di 5mila di settembre (fonte Ispi).

Dall'inchiesta si viene a sapere che ad avere relazioni con i trafficanti libici non erano le Ong, ma l'Italia (con l'Europa?), tramite il proprio governo!

Qualche dichiarazione in merito dai diretti interessati? Silenzio dall'allora premier Paolo Gentiloni. Silenzio dall'allora ministro dell'Interno Marco Minniti. Silenzio dal Partito Democratico cui i due appartengono, sia dall'allora segretario Matteo Renzi (adesso Italia Viva) che dall'attuale segretario Nicola Zingaretti.

Solo Matteo Orfini, allora presidente del Pd, ne parla dichiarando urgente l'istituzione di una commissione d'inchiesta, quando però, da parte sua, sarebbe sufficiente fare una telefonata e pretendere una spiegazione pubblica dai colleghi di partito!

Ma silenzio anche dai capipopolo sovranisti, Salvini e Meloni, e dai media che li supportano, che un giorno sì e l'altro pure ripetevano che le Ong erano in combutta con i trafficanti libici, ritenendo ovvia, scontata e provata una tale affermazione.

Un bel silenzio, praticamente assordante, non c'è che dire. In compenso, però, pare che la magistratura non sia intenzionata a passare la faccenda sotto silenzio, tanto che «gli investigatori si sono mostrati molto interessati alle rivelazioni di Avvenire e già nei prossimi giorni potrebbero esserci sviluppi inaspettati».

Comunque, l'inchiesta continua.