Alcune ore dopo che il governo degli Stati Uniti aveva reso noto un elenco dettagliato di circa 1.300 prodotti cinesi sulle cui importazioni gli Usa avrebbero applicato dazi del 25%, la Cina ha risposto elencando misure analoghe per le importazioni dagli Usa che includono prodotti alimentari, tra cui la soia, aerei, automobili, whisky e prodotti chimici.
Le misure annunciate da Pechino impattano sulle esportazioni Usa in Cina per un valore intorno ai 50 miliardi di dollari, identico a quello indicato da Trump per i prodotti cinesi.
I prodotti americani interessati dai nuovi dazi cinesi - soia, carne congelata, cotone e altri prodotti agricoli - sono esportati principalmente da Iowa e Texas, Stati che hanno contribuito in modo determinante all'elezione di Donald Trump alle presidenziali del 2016, che potrebbero subire pesanti perdite economiche.
L'annuncio di Pechino ha provocato forti vendite sui mercati finanziari globali, con i futures statunitensi sulla soia che hanno registrato un calo del 5 percento, il più elevato dal luglio 2016.
Va comunque ricordato che, finora, né Stati Uniti, né Cina hanno modificato i dazi sulle importazioni. Washington ha solo annunciato la propria intenzione di applicare dazi del 25% su un certo numero di prodotti cinesi. La Cina ha risposto affermando che avrebbe fatto altrettanto su alcuni prodotti americani, ma nessuno dei due Paesi ha reso effettive le proprie decisioni.
Finora, la guerra commerciale non è ancora iniziata, almeno tra Usa e Cina. Resta da vedere se le schermaglie attuali serviranno a produrre un accordo tra le parti o se finiranno per essere l'inizio di ritorsioni che non potrebbero che far avvitare la situazione in una spirale le cui conseguenze finirebbero per essere dannose non solo per Cina e Stati Uniti, ma anche per gli scambi commerciali globali.