Serie A: che la Juventus giochi senza regole e se le altre squadre subiscono torti arbitrali non è un problema
Dopo il pareggio al 93' ottenuto da Bonucci, che ribatte in gol il rigore che si era fatto parare da Sepe, la Juventus, dopo appena un minuto, riesce a ribaltare il risultato che la vede sconfitta in casa dalla Salernitana per 2-1, grazie al colpo di testa di Milik che su azione da calcio d'angolo manda la palla in rete alla sinistra del portiere campano.
Esplode la festa allo Juventus stadium, ma prima che il gioco riprenda, il Var chiama al monitor in campo l'arbitro Marcenaro per valutare come giudicare la posizione di fuorigioco di Bonucci, che cerca di intervenire sul colpo di testa del centravanti polacco. Prima che l'arbitro possa recarsi al monitor per valutare l'azione, la Juventus perde letteralmente la testa, con Allegri e Cuadrado che si fanno espellere.
Marcenaro, dopo alcuni minuti, riesce poi a valutare l'azione e decide che Bonucci prende effettivamente parte attiva al gioco, interferendo con il gioco e con un avversario.
Trattandosi della Juventus, l'applicazione del regolamento è stata da tutti , o quasi, interpretata come un torto arbitrale nei confronti dei bianconeri, con l'aggiunta che il Var, non avrebbe valutato la posizione di Candreva, defilato rispetto all'azione, che secondo tutti i commentatori sportivi in tv avrebbe tenuto in gioco Bonucci secondo Sky, ma non secondo l'AIA che invece fa sapere che della posizione di Candreva se ne è tenuto conto.
Ma quel che è certo è che a squadre invertite, gli stessi commentatori non avrebbero messo in scena la stessa canea e avrebbero detto che arbitro e Var avevano fatto la scelta giusta.
Lo dimostra che nessuno di loro ha provveduto a scandalizzarsi per quanto accaduto in Bologna - Fiorentina e Lecce - Monza.
Così il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè ai microfoni di DAZN è intervenuto, a nome della società, sull'episodio del fallo di Kasius su Quarta sull'azione del gol che ha regalato la vittoria al Bologna: “Sono uno che parla pochissimo, quando mi si vede è perché devo dire delle cose. Siamo avvelenati, anzi incazzati. Non siamo brillanti, la squadra magari ha perso umiltà, ma così non va bene. C'è il gomito evidentissimo su Quarta. Non c'abbiamo capito niente sul regolamento, ci sono stati 3 minuti di VAR e non hanno fatto niente? Non va bene. Poi ci sono gli aspetti tecnici, ma se non prendi gol mancano 35 minuti alla fine. La squadra non è brillante, non è come l'anno scorso, forse si è seduta dopo aver raggiunto un risultato importante. Non so, vedremo anche con l'allenatore. Ma le società ci mettono anche la faccia, ho sentito anche il Lecce, ma vogliamo spiegazioni. Voglio capire bene sul perché non ha fischiato. Non è un fallo così netto, una gomitata sulla nuca? È un errore. Almeno lo dicano”.Se sono passati 3 minuti per valutare il fallo, è inutile che Maggioni (il VAR, ndr) sia lì. Che ci sta a fare? Non ci sono motivazioni o giustificazioni. Più fallo di questo non esiste, è lampante anche dal campo. Poi lo rivedi, anche dal telefonino in tribuna, e sei sicuro al 100% che venga annullato. Poi cambiano le situazioni, è vero che sotto l'aspetto tecnico devi essere più umile, controllare la partita dopo che vai in vantaggio”.
E questo è quanto ha dichiarato il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani che dopo il pareggio interno per 1-1 della sua squadra contro il Monza ai microfoni di Dazn ha dichiarato:
“Parlo solo io. È più giusto che la società tratti certi temi. A fronte di una prestazione importante della squadra che avrebbe strameritato di vincere. Il pareggio è figlio di due decisioni arbitrali inspiegabili. Pairetto non ha visto questi episodi e ancora più inspiegabilmente il VAR non ha deciso di intervenire. Il club ha una sua storia, una sua dignità. Quando un arbitro va incontro ad errori cerco sempre di giustificare con i miei tesserati. Oggi non riesco a giustificare ciò che abbiamo visto tutto. Il club è rispettoso delle regole e giustificare oggi sarebbe prendere in giro la mia gente. Oggi una giustificazione non c'è.Noi le sedi calcistiche le abbiamo sempre frequentate andando a riunioni e meeting – ha continuato il presidente del Lecce –. Rocchi ha creato delle collaborazioni a cui crediamo moltissimo. Non voglio offendere nessuno né fare dietrologie ma non trovo appiglio regolamentare per giustificare quanto visto oggi. Faccio sempre autocritica sugli errori della squadra, non mi piace cercare responsabilità negli altri. Oggi non trovo spiegazione logica rispetto a quello che ci viene spiegato nei corsi. Sono due episodi, non uno. Tutti e due chiarissimi. Arbitro e VAR non hanno deciso di intervenire e non mi do spiegazioni. Noi continueremo con i nostri comportamenti, gli arbitri sono stati sempre rispettati ma il Lecce va anche rispettato. Due anni fa abbiamo perso la Serie A per episodi non visti al VAR e quest'anno chiariamo sin da subito: speriamo di potercela giocare con le nostre forze”.
Naturalmente, media e commentatori tv si scagliano contro Marcenaro che ha preso una decisione logica e giustificabile, aggiungendo pure che il Var abbia sbagliato valutazione, senza averne la certezza, mentre non hanno nulla da dire su dei veri torti arbitrali registrati in altri incontri.
Sono gli stessi media e gli stessi commentatori che si lamentano che il calcio italiano abbia sempre meno appeal, anche all'estero. Inutile aggiungere altro, perché sarebbe come sparare sulla Croce rossa.