Negli Stati Uniti d'America, le aziende dichiaratamente religiose con contratti Governativi (come ad esempio università e ospedali) in futuro potranno licenziare e non assumere dipendenti LGBT. Lo stesso potrà anche valere per le donne single in attesa di un figlio.
Una modifica omofoba e misogina all'attuale legislazione che, invece di tutelare la libertà di culto, finirà per limitare i diritti civili dei cittadini LGBT e delle donne single.
Una decisione che ha già scatenato diverse proteste.
Lo scorso mercoledì, il Dipartimento del Lavoro utilizzando una serie di decisioni della Corte Suprema che hanno tutelato il diritto degli imprenditori di rifiutare di offrire un servizio ai clienti gay oltre a quello di poter rifiutare la copertura offerta ai dipendenti che abbiano un nuovo nato, ha pensato di poter far leva su tali orientamenti perché possano essere estesi ad aziende che fanno capo a enti religiosi che vogliano accedere a finanziamenti pubblici.
Così, ad ottobre la Corte Suprema ascolterà le argomentazioni sul fatto che la discriminazione nei confronti dei dipendenti LGBT violi il Titolo VII del Civil Rights Act del 1964. Il Dipartimento di giustizia dell'amministrazione Trump, invertendo la precedente presa di posizione del presidente Barack Obama, sosterrà che non lo fa.
La norma proposta mercoledì dall'Ufficio dei programmi di conformità dei contratti federali dichiara, infatti, che gli appaltatori governativi possano prendere decisioni sull'assunzione dei propri dipendenti in base alle loro credenze religiose.