Ad inizio anno è tempo anche di bilanci e statistiche. Quella pubblicata dall'UNICEF relativa al problema dei bambini non accompagnati o separati che sono giunti in Italia, quasi esclusivamente via mare, nel 2016 ha raggiunto la cifra recordi di 25.800, più del doppio rispetto ai 12.360 del 2015.

Complessivamente, nel 2016 i minorenni arrivati in Italia come rifugiati o migranti sono stati 28.200. Di costoro, solo 2.400 erano insieme a degli adulti. Principalmente, questi minorenni non accompagnati o separati provengono da 4 paesi: Eritrea, Egitto, Gambia e Nigeria.

Oltre a ragazzi in età tra 15 e 17 anni, tra gli arrivi sono anche da registare ragazze vittime di abusi e sfruttamenti sessuali,  costrette a prostituirsi in Libia per pagarsi il diritto di attraversare il Mediterraneo.

La rotta del Mediterraneo Centrale, che dal Nord Africa porta alle coste meridionali dell’Italia è unica per il numero incredibilmente alto di minorenni non accompagnati o separati tra i rifugiati e i migranti. Infatti, prendendo ad esempio la Grecia, solo il 17% dei bambini rifugiati e migranti arrivati nel paese ellenico via mare nel 2016 risultava non essere accompagnato da alcuna persona adulta che se ne prendesse cura.

Così ha commentato questi dati Lucio Melandri, UNICEF Senior Emergency Manager: «La presenza di un numero così alto di bambini non accompagnati o separati lungo la rotta del Mediterraneo Centrale non ha precedenti. È chiaro che abbiamo un serio problema e che continuerà a crescere. Oltre ad affrontare i fattori che costringono i bambini ad intraprendere viaggi da soli, abbandonando le loro case, è necessario sviluppare un sistema organico di protezione e monitoraggio per proteggerli.»