Alla fine del luglio 1883 un violento terremoto nell'Isola d'Ischia, oggi classificabile con una magnitudo della scala Richter di poco inferiore a 6, colpì le località di Lacco Ameno, Forio e Casamicciola, con quest'ultima che subì la maggior parte dei danni, con il crollo di quasi l'80% delle abitazioni. Oltre al disastro materiale, il terremoto causò moltissime vittime, in totale 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784). Le altre a Lacco Ameno (146), Forio (345), Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. 

Come è facile comprendere, quel terremoto fu una tragedia che rimase ben impressa negli abitanti dell'isola e non solo, tanto che nel corso degli anni a venire la frase "ma questa è una Casamicciola" fu spesso utilizzata per descrivere le conseguenze di terremoti ed eventi che avessero causato distruzione e vittime.

Quel modo di dire tornò alla memoria il 21 agosto 2017, quando un terremoto causò numerosi crolli e ingenti danni proprio nel comune di Casamicciola. I sindaci dell'Isola li addebitarono alla fatiscenza degli edifici e alla scarsa qualità dei materiali con cui erano stati costruiti.

Ma per molti giornali, la causa di quei crolli fu invece associata ai problemi di abusivismo edilizio che da anni affliggono l'Isola d'Ischia. A memoria il problema venne alla ribalta, almeno a livello nazionale, a seguito di una frana nell'aprile del 2006, conseguente al maltempo, che causò il crollo di un'abitazione, 4 vittime e lo sgombero di quasi 300 persone che abitavano nei pressi dell'area dove si era registrato lo smottamento, il Monte Vezzi.

A seguito di quell'evento, venne a galla che il problema dell'abusivismo edilizio a Ischia - in parte dovuto alla speculazione (per affittare case o stanze ai vacanzieri), in parte allo stato di necessità - era enorme. Tanto per fare un esempio, su 19mila abitazioni a Forio d'Ischia, per 17mila fu poi presentata una richiesta di regolarizzazione. 

Ma regolarizzare un edificio che in una determinata area sarebbe stato meglio non costruirlo, non lo avrebbe certo reso più sicuro e stabile. Questa banale evidenza è dimostrata dall'ennesima tragedia che oggi ha visto protagonista ancora una volta l'Isola d'Ischia dove, in conseguenza del forte maltempo,  intorno alle 5 di questa mattina una frana ha interessato in particolar modo Casamicciola, ma non solo. Al momento, sono 13 (solo in quella località) le persone disperse, tra cui una famiglia composta da marito, moglie e un neonato. Dispersa anche una ragazza di 25 anni. Una frana dal monte Epomeo ha travolto alcune case e trascinato numerose auto fino in mare. 

Il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, ha dichiarato che nel suo comune vi sono tra i 20 e i 30 nuclei familiari isolati, mentre sono una decina gli immobili crollati. 

Ancora si devono però capire le reali dimensioni di quanto accaduto, sia in termini che di vittime.

Numerose le immagini e i filmati via social che descrivono la drammaticità di quanto accaduto.



Aggiornamento ore 13:


Aggiornamento ore 20:

Questo quanto dichiarato dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca:

"Dalle prime verifiche effettuate, sono 150 le famiglie che non potranno far rientro nelle loro abitazioni a causa di situazioni di pericolo e delle condizioni idrogeologiche. Insieme alla ricerca dei dispersi l'altra grave emergenza è quella abitativa, per la quale la Regione sta definendo insieme ai sindaci le più opportune soluzioni, garantendo condizioni di piena sicurezza. Segnaleremo questa ulteriore e grave situazione alla Presidenza del Consiglio e alla Protezione Civile, con l'obiettivo di evitare il prolungarsi di condizioni di precarietà per gli sfollati. È indispensabile, vista l'impossibilità per le famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni nelle zone più colpite, definire il trasferimento in altro luogo, in sicurezza. È questa l'altra grave emergenza che preoccupa in queste ore".

Per quanto riguarda le vittime, l'ultimo bollettino ufficiale fornito dal dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba riporta un morto accertato, 11 dispersi e13 feriti, di cui solo uno in condizioni che destano preoccupazione, ma non in pericolo di vita.



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