Gualtieri: cosa fare con la monnezza di Roma? La bruciamo!
Nel consiglio straordinario sui rifiuti che si è tenuto questo mercoledì al Comune di Roma, il sindaco Roberto Gualtieri, a sprezzo del ridicolo e del decoro (personale), ha riassunto così la situazione "monnezza" nella Capitale e quella che sarà la soluzione (definitiva) da lui ormai decisa.
"... Dopo il Piano straordinario di pulizia attuato dopo il nostro insediamento, #Roma oggi è più pulita di come l'abbiamo trovata ma ben al di sotto degli standard che ci siamo prefissati come Amministrazione.È tempo di chiudere una saga che dura da troppo tempo. Per questo, dopo un'attenta e approfondita valutazione degli sviluppi tecnologici più avanzati disponibili e un loro esame non solo in termini di costi ma anche di emissioni e di consumo di suolo, abbiamo deciso di dotarci di un nuovo impianto per la valorizzazione energetica dei rifiuti, che produca energia e che ci consenta di raggiungere l'obiettivo ambizioso ma possibile di zero discariche. Un termovalorizzatore a controllo pubblico da attuare con le migliori tecnologie disponibili.Alle già robuste ragioni che ci hanno indotto a definire questo scenario, si è nel frattempo aggiunta anche la necessità di ridurre la dipendenza energetica dell'Italia, rafforzata dalla drammatica aggressione russa ai danni dell'Ucraina, e di contribuire alla riduzione dei costi dell'energia ormai divenuti insostenibili per le famiglie e per le imprese.Il nuovo impianto da 600mila tonnellate, che intendiamo realizzare in tempi molto rapidi, ci permetterà inoltre di chiudere il TMB di Rocca Cencia, come chiedono da tempo i cittadini di quel territorio, e di abbattere del 90% l'attuale fabbisogno di discariche rendendo necessaria non più una discarica del tipo di quelle attualmente presenti sul territorio della città metropolitana.Con questo impianto e con il piano complessivo che oggi abbiamo presentato e che comprende oltre al termovalorizzatore due biodigestori anaerobici, due impianti per la selezione ed il recupero di carta, cartone e plastica e nuovi centri di raccolta Roma potrà finalmente chiudere il ciclo dei rifiuti e mettersi al pari con le grandi capitali europee e le maggiori città italiane.È bene sottolineare che rispetto al ciclo attuale dei rifiuti, il nuovo impianto e l'insieme del nostro piano determineranno una riduzione delle emissioni di ben il 44%, con un -15% per le emissioni su attività di trasporto, -18% sull'impiantistica e -99% sulle emissioni da discarica.Inoltre, sarà possibile produrre il fabbisogno di energia elettrica di 150.000 famiglie l'anno e risparmiare il gas utilizzato da 60.000 famiglie l'anno, con un contributo molto significativo anche per politiche di contrasto della povertà energetica e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di maggiore autonomia dell'Italia.La completa chiusura e autonomia del ciclo dei rifiuti consentirà inoltre un vero e proprio abbattimento dei costi del trattamento, che ci consentirà di ridurre la Tari di almeno il 20% e di potenziare in misura significativa le attività di raccolta e di pulizia della città.Io voglio essere l'ultimo sindaco che dovrà trascorrere una parte significativa del suo tempo a trovare sbocchi costosi, precari, inefficienti e inquinanti in giro per l'Italia e per l'Europa, sottraendo risorse preziose alle tasche dei romani e alla qualità della pulizia. Roma non merita tutto questo. È tempo di voltare pagina e come Sindaco sento il dovere anche morale di perseguire questo obiettivo con la massima determinazione".
In pratica, la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti a Roma decisa da Gualtieri è quella di bruciarli. Tanto di cappello alla lungimiranza e alle capacità di amministratore del sindaco che cerca di far digerire la grande novità condendola con <la guerra in Ucraina, una riduzione delle emissioni (!!!), abbattimento dei costi, riduzione della Tari...
Ma Gualtieri, subito complimentato dal segretario del Pd Enrico Letta, quanto può essere credibile?
Poco o niente, visto quanto dichiarava circa un anno fa:
"Oggi la Regione Lazio non prevede nel suo piano rifiuti la costruzione di nuovi termovalorizzatori e non mi sembra opportuno aprire un contenzioso con la Regione per modificare il piano rifiuti. ... Io penso che bisogna costruire impianti di nuova generazione. Non dico che vada chiuso il termovalorizzatore che già c'è, ma il problema è che nonostante sia di proprietà del Comune questo lavori rifiuti anche di altre città". (fonte LaPresse)
"Troppo spesso la riflessione sulla gestione dei rifiuti prodotti nel territorio della Città Eterna non supera la dimensione della Raccolta Differenziata, peraltro ancora lontana dai traguardi previsti in Europa (Roma, con una contrazione di 1,5 punti rispetto al 2019, si colloca al 43,8% nei dati ISPRA pubblicati a dicembre scorso)" dichiara invece Raniero Maggini, Presidente WWF Roma e Area Metropolitana. "Si tratta di una fase fondamentale al fine di non disperdere materiali che possono essere trasformati in preziosa materia prima-seconda, ma non sufficienti per guardare al futuro per rivendicare il ruolo che compete alla Capitale del Paese.Nella Capitale è ancora frequente sentirsi dire che “la raccolta differenziata porta a porta non si può fare, Roma è una città troppo complessa..” e così dicendo e così facendo si continua a perdere terreno rispetto al traguardo minimo del 65% che avremmo dovuto già raggiungere, anzi negli ultimi anni si è riusciti ad aggravare tale distanza. È inimmaginabile che la Città Eterna non riesca ad eliminare il cassonetto stradale, che attrae fauna selvatica e deresponsabilizza il cittadino. Il cassonetto è una vera propria microdiscarica h24, la cui rimozione - introducendo diffusamente il porta a porta - non solo favorirebbe maggior decoro lungo le strade della città ma, ben più importante, aiuterebbe i cittadini ad adottare comportamenti più responsabili e virtuosi.” AMA ha un ruolo strategico per garantire risultati concreti ed ha anche un'occasione per trasformarsi in un'impresa fortemente competitiva sul mercato. L'Europa sostiene con forza la filiera dell'Economia circolare e per accedere alle risorse previste occorre rinnovarsi, non solo raccolta differenziata domiciliare (che si intende ineludibile), ma diffusione del compostaggio domestico e di prossimità, diretta trasformazione della materia primaseconda in beni con il brand dell'azienda e stretta relazione con la grande distribuzione per lavorare sulla prevenzione. Ci sono misure - conclude Maggini - che attendono di essere adottate per avvicinare Roma al ruolo che le compete e che, nelle scelte dell'Amministrazione, possono divenire importanti linee d'indirizzo per AMA, un'Azienda 100% pubblica. Ribadiamo, è ora di avere coraggio e insieme a tutti cittadini e le associazioni, praticare la sostenibilità come impongono i tempi ed abbandonare definitivamente lo stantio quanto inadeguato dibattito sin oggi proposto".
Questa, invece, la nota dei gruppi capitolini M5S e Lista Civica Raggi Ecologia e Innovazione:
"Il sindaco Gualtieri sbaraglia le carte col suo intervento odierno in Assemblea capitolina durante il consiglio straordinario sui rifiuti di Roma, annunciando la costruzione dell'inceneritore. Un intervento davvero deludente, che ci lascia a bocca aperta. Gualtieri annuncia così l'inceneritore sul territorio della Capitale – a proposito, siamo davvero curiosi di vedere dove lo farà – e decide di scartare scientemente la transizione ecologica, contro ogni dettame della comunità europea in materia di verde e di chiusura del ciclo dei rifiuti. Tra l'altro l'attuale maggioranza capitolina si scontra in pieno su questo con la controparte regionale, sempre a trazione dem: l'assessore regionale all'Ambiente Massimiliano Valeriani ha infatti a più riprese affermato che lui è contrario alla termovalorizzazione, che guarda caso non rientra affatto nel Piano regionale dei rifiuti dove invece si parla espressamente di riciclo e riuso. Gualtieri in Aula dice di aver concentrato il proprio impegno in questi primi mesi di sindacatura sulla questione rifiuti, ma guardando le condizioni in cui versa la città a noi non sembra proprio: anzi, il sindaco ha praticamente ammesso che il piano straordinario di pulizia della città col suo carico di enorme fallimento è stata solo una boutade propagandistica e uno sperpero di soldi pubblici, con i 40 e passa milioni di euro investiti gettati al vento. La guerra alla transizione ecologica in Campidoglio è solo cominciata: inceneritori e monnezza per ora possono bastare".