GHOLAM IL MIO AFGHANISTAN documentario in concorso al Festival del Cinema di Spello (lunedì 26 febbraio Teatro Subasio-ore 12.20), regia di Marco Agostinelli.
Il film è tratto dal libro “Il mio Afghanistan” di Gholam Najafi che scappando dal suo Paese all'età di dieci anni dopo aver visto il corpo esanime di suo padre ucciso dai Talebani e dopo sei anni di un lungo viaggio pericoloso, giunge a Venezia.
Questo adolescente cresciuto tra le montagne, praticamente analfabeta ma appassionato allo studio ed estremamente curioso, si trova solo e senza niente in un giorno d'estate nel parcheggio merci di Porto Marghera. A Venezia comincia una nuova vita all'insegna di avventure felici come quella di aver trovato una famiglia che lo ha accolto, che lo portano ad essere quello che è oggi un giovane esordiente scrittore di successo.
Ma Gholam che si ritiene “fortunato” tra le tante persone che hanno avuto la sua sorte, vuole “ridare” ciò che la vita gli ha dato ed è per questo che instancabilmente studia le lingue del suo Paese e quando può ritorna in Afghanistan per insegnare nelle scuole, poiché è convinto che la riscossa di qualsiasi popolo dalla miseria e dalla guerra, può avvenire soltanto attraverso la propria consapevolezza e l'altrui conoscenza.
Venezia e le isole della laguna diventano il luogo d'incontro per Gholam tra il passato e il presente, tra l'occidente e l'oriente in un film dove le immagini sono quadri; paesaggi di intramontabile bellezza e ritratti di un volto sorridente e rassicurante che regala ancora speranza al mondo, nonostante i suoi occhi sin da bambino abbiamo visto la morte. La sceneggiatura e la regia sono di Marco Agostinelli con brani tratti dal libro e recitati dall'autore Gholam Najafi dal vivo.
Il trailer del film è stato presentato in occasione della Mostra del Festival del Cinema di Venezia 2017 sull'Edipo Re la storica imbarcazione di Pier Paolo Pasolini.
Questo lavoro prende spunto dalla riflessione del regista in occasione della mostra Mare Internum/Table of Silence di Rossella Vasta al Museo dell'Ara Pacis di Roma, a cura di Roberta Semeraro.
Il documentario realizzato in meno di 3 mesi tra il Lido di Venezia, Torcello e Porto Marghera racconta la storia epica di Gholam Najafi che scappato dall' Afghanistan all'età di 10 anni, dopo aver visto il padre ucciso dai Talebani è giunto semianalfabeta a Porto Marghera quasi sei anni dopo. Oggi é appunto plurilaureato e scrittore di successo. Quando si dice che l'inclusione è una storia a lieto fine.
Il documentario è una produzione RO.SA.M. in collaborazione con Sarmallet SpA.
Il documentario è già uscito in occasione del Festival del Cinema di Venezia 2017 ed è stato poi presentato a Udine nell'ambito del Festival Un Film per La Pace e il prossimo 15 marzo sarà presentato al MiM Museo delle Migrazioni di Belluno.
Marco Agostinelli è nato a Panicale (PG) nel 1961, vive e lavora a Venezia dal 2007.
Regista e artista visivo ha partecipato a mostre e Festival in tutto il mondo.
Ricordiamo tra le tante rassegne in Italia quelle del Museo della Permanente e della Triennale a Milano, quella di Palazzo Vecchio e del Museo Marino Marini a Firenze, della Rocca Paolina a Perugia, di Palazzo Collicola Arti Visive a Spoleto, di Palazzo Zenobio e della Biennale di Arti Visive a Venezia.
Fuori confine è stato invitato alla New York University, all’International Sculpture Center a Chigago, alla National Gallery di Washington e al Centro Pompidou di Parigi. Nell’anno 2000 ha vinto il Premio alla Carriera del 17° Festival di Cinema sull’Arte di Montreal. Ha partecipato in concorso al Festival del Cinema di Torino, di Locarno e di Basilea.