Se in un Paese come l'Italia fanno politica personaggi del calibro di Berlusconi, Salvini, Meloni, Pappalardo, Di Maio e Toninelli - ma sono solo i primi nomi che mi sono venuti in mente - perché non dovrebbe "scendere in campo" anche Emanuele Filiberto di Savoia?


D'altra parte ne ha i titoli. Questo è il suo curriculum:

"Nipote di Umberto II di Savoia, ultimo re d’Italia. Si forma in Svizzera dove la sua famiglia vive dopo l’esilio dall’Italia. Dopo il diploma frequenta l’Università di Ginevra – Faculté de Sciences Economiques. Grazie al padre inizia a svolgere la professione di trader e consulente finanziario presso una società privata. All’età di 26 anni lancia il fondo d’investimento Altin, quotato alla Borsa di Zurigo. Nel 2003 rientra in Italia e dal 2005 avvia una serie di iniziative culturali e benefiche per il Paese. Tramite le attività degli Ordini Cavallereschi della Real Casa promuove e sostiene numerose attività sociali e filantropiche in Italia". 

'Sti c....! E uno pensava che invece avesse fatto solo il "pagliaccio" in alcuni programmi televisivi. Il termine "pagliaccio" non è un'offesa... per carità, ma solo l'esatta descrizione del tipo di ruolo che lui volontariamente aveva scelto di interpretare.

Invece no. Così, il nipote dell'ultimo re d'Italia, fuggito insieme al babbo lasciando un Paese allo sbando, e pronipote dell'altro re, Umberto I, che tra i suoi  meriti ebbe quello di insignire del titolo di grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia - nominandolo anche senatore - il criminale Fiorenzo Bava Beccaris per aver trucidato a Milano un'ottantina di persone inermi comprese donne e bambini, adesso si vuole occupare del futuro dell'Italia.

C'è da capirlo, visto che i suoi parenti dopo averla fondata a loro insaputa hanno fatto di tutto per distruggerla. Quindi, dato che adesso l'Italia è più morta che viva, lui deve essersi sentito in debito con la storia e per questo si è proposto di affossarla definitivamente... un'altra volta!

Ci aveva già provato nel 2008 presentandosi alle politiche con "Valori e Futuro" ottenendo però lo 0,4% e l'anno dopo alle Europee con l'Udc dove andò meglio, dato che fu addirittura il primo dei "non" eletti!

Per questo nuovo tentativo, Emanuele Filiberto ha fondato PIÙ Italia. Che cos'è? Boh.

Questa è la spiegazione che ne dà il sito:

“Se la politica non riesce a  immaginare il futuro di un Paese, il nostro, dobbiamo pensarci tutti noi”. Così Emanuele Filiberto di Savoia. E ha deciso allora di raccogliere il consiglio e la proposta di molti italiani che condividano con lui la passione per l’Italia e siano rappresentativi e interpreti delle migliori competenze di cui il Paese ha bisogno. Professionisti, esperti, professori, associazioni, giovani, donne e uomini dotati di quell’ottimismo di chi sa come si possa migliorare la situazione in modo veloce e con risultati duraturi.Il progetto di Emanuele Filiberto è semplice e lineare: dare il via ad un percorso di stati generali tematici che  - nell’ambito di una serie di webinar  -  raccolgano dai partecipanti indicazioni, proposte e soluzioni concrete per il nostro futuro. L’insieme ordinato delle “cose da fare” darà vita ad un programma da mettere a disposizione del mondo delle istituzioni e della politica,  per dare così corpo e anima ad una prospettiva di avvenire che non sapevamo  più immaginare. ​Qui ed ora, per  l’Italia e per l’Europa.

Insomma, da quello che si capisce, dopo Colao, a dirci che cosa dovremmo fare in Italia ecco pure il nipote del re. Per la precisione ce lo dirà giovedì 11 giugno, alle 18, nel webinar che sta organizzando.

Non è ben chiaro però da dove il Savoia si collegherà per dirci come riformare l'Italia. Probabilmente dalla sua abitazione... di Montecarlo, ma non il comune in provincia di Lucca, l'altro... quello che si trova in Francia!