Possesso e uso di device digitali sempre in aumento e in età più precoce, con conseguente pervasività di questi strumenti nella vita dei bambini in età scolare. Questo è quanto viene fuori da una ricerca di Milano-Bicocca.

Stando ai dati “alimentazione e sonno - continuano a essere messi a dura prova.
Rispetto ai dati del 2020 si è osservato un miglioramento, ma persistono elementi di preoccupazione.
Un dato nuovo non indagato nella ricerca del 2020 è la presenza di malessere fisico nei bambini soprattutto in età scolare.

La persistenza di alcuni comportamenti che testimoniano malessere della salute mentale e fisica destano preoccupazione e impongono la necessità di investire maggiormente nel sostenere i bambini, i genitori e le famiglie”. Nei bambini da 1 a 5 anni, i genitori hanno registrato in questi mesi una diminuzione dell’irritabilità e dei capricci, anche se in qualche caso è stato denunciato un sentimento di tristezza/malinconia nei figli.

Alimentazione e sonno mostrano ancora le decise alterazioni riscontrate l’anno passato: restano sia il dato della riduzione di appetito spesso accompagnata da un aumento del consumo di snack e la difficoltà nell’addormentarsi  con aumento della frequenza dei risvegli notturni.

Sul fronte delle relazioni, ai bambini in età prescolare è pesato molto non giocare con altri bambini  e non poter uscire liberamente. Tra i bambini 6-10 anni è emerso un dato nuovo, non indagato fino ad ora: la presenza o meno di disturbi di 'malessere' fisico. Ne ha sofferto una buona parte dei bambini della scuola primaria (soprattutto cefalea, mal di pancia, stanchezza, disturbi agli occhi).

E in famiglia? Soprattutto per l'età della scuola primaria (6-11) è stato osservato un peggioramento del rapporto adulti-bambini.
Un dato questo che testimonia la stanchezza emotiva del sistema-famiglia.

Il digitale si è dimostrato un aspetto sempre più rilevante nella vita dei bambini: i bambini 6-10 anni possiedono un device personale, percentuale in netto aumento rispetto al primo lockdown.

Anche l’età si abbassa: avevano un cellulare il 9,2% dei bambini tra 1 e 5 anni, ora lo possiede il 14,5%.
Ne è diretta conseguenza un forte aumento di utilizzo anche fuori dall’uso didattico, in particolare per i più grandicelli.

A questo proposito non pare nemmeno riscontrarsi l’effetto “stanchezza da digitale”, anzi è forse ipotizzabile una sorta di assuefazione all’utilizzo dello strumento digitale, che non viene più percepito come un qualcosa di “speciale” e occasionale ma diviene l’interfaccia con cui si fa esperienza della vita, dall’apprendimento allo svago. "Il digitale, con la pandemia è divenuto un elemento sempre più presente nella vita dei bambini.

Le famiglie lo percepiscono come un elemento “naturale” del loro mondo.
Purtroppo non si può tornare indietro o imporre divieti.
Si tratta, invece, di formare i genitori, gli insegnanti e i bambini ad un uso consapevole, critico e creativo dello smartphone.
Va, infatti, evitato che lo smartphone si trasformi in una 'baby sitter' o peggio in un 'dispenser' di stili di vita standardizzati e di prodotti commerciali! Un compito sfidante e complesso per i genitori e per tutti coloro che si occupano professionalmente di bambini".