Fare rete, collaborare insieme per il bene dei ragazzi, coglierne le fragilità, i momenti no con tempestività: sono questi gli spunti emersi dal convegno svoltosi a Palazzo D’Amico dal titolo “Ci vuole un villaggio”, focus sulle problematiche legate alla dispersione scolastica, che a Milazzo e nel comprensorio da alcuni anni si cerca di fronteggiare con un osservatorio ad hoc. I primi riscontri sono confortanti, come ha sottolineato il Provveditore agli Studi Leon Zingales:
“É ovvio che i numeri negativi attirino di più l’attenzione; ma il lavoro di questi ultimi anni ha dimostrato che la tendenza sta cambiando”, ha detto soffermandosi sul decreto Caivano e sulla sua corretta interpretazione ed applicazione da parte dei Dirigenti e dei Sindaci. In Sicilia solo per il 16% si parla di dispersione scolastica implicita, cioè studenti frequentanti la scuola; ma non hanno maturato le competenze formative. Nella provincia di Messina le percentuali scendono notevolmente sfiorando il 2% e (va ricordato) nella dispersione scolastica implicita sono inclusi coloro, che sono stati bocciati.
“Stiamo lavorando insieme sia sotto l’aspetto legislativo, che educativo, facendo rete per affrontare la dispersione e il risultato di questo lavoro, da ottobre ad oggi, comincia a produrre i suoi effetti” ha sottolineato il Preside del terzo Comprensivo Alessandro Greco che guida l’Osservatorio contro la dispersione scolastica da ottobre. Partendo da questi risultati confortanti del monitoraggio di alcuni studenti, risolto senza interventi e segnalazioni, Greco ha ribadito l’impegno che ciascun insegnante deve metterci nell’accompagnare la formazione degli alunni: “Un alunno, che non va a scuola, è una sconfitta per l’insegnante”.
I patti territoriali, il ruolo dei servizi sociali e delle assistenti sociali hanno permesso in questi mesi di affrontare tempestivamente alcuni casi da monitorare, che si sono risolti senza nemmeno una segnalazione alle autorità competenti. “Questo significa che la cooperazione funziona” ha continuato Greco soffermandosi anche sul ruolo dei ragazzi del servizio civile che avranno il compito di recarsi nelle scuole per affrontare insieme ai loro coetanei le difficoltà e le problematiche tipiche dell’età più critica.
Su tale funzione sociale nonché presenza instaurata per la prima volta nel Comune mamertino è intervenuto il funzionario di Palazzo dell’Aquila Filippo Santoro, rimarcando come sia una necessità recuperare i ragazzi più esposti alla dispersione scolastica, perché “coloro che non sono istruiti impoveriscono tutto il tessuto sociale, in cui gravitano. Tutto questo va impedito attraverso una serie di progetti, che già il Comune di Milazzo ha in essere, come il servizio civile, l’assistenza scolastica domiciliare e con due asili nido, che consentiranno d’inquadrare già dalle basi 120 bambini in tenera età monitorando anche loro e il contesto familiare.
Presente ai lavori anche la responsabile dell’Osservatorio d’area Antonella Costantino, la quale ha sottolineato «la necessità del momento storico-educativo di connettere i protagonisti della formazione e della cultura della comunità territoriale e delle famiglie per agire insieme nel promuovere la crescita degli studenti, che aspettano d’essere accompagnati per contrastare le loro insicurezze» evidenziando la necessità di cogliere i campanelli d’allarme, rendendosi conto delle situazioni emergenziali, conoscendo il territorio e le varie influenze esterne sui comportamenti sospetti degli studenti.