«La carenza infermieristica si riflette nelle vite salvate e nelle vite che non ci sono più: per questo sono necessari nuovi investimenti. Forse la società sta iniziando a riconosce il valore di un’assistenza esperta e competente, ma di fatto gli infermieri continuano a essere invisibili».
Così Walter De Caro, presidente della Cnai, l'associazione professionale infermieristica che in occasione della giornata internazionale degli infermieri 2024, domenica 12 maggio anniversario della nascita di Florence Nightingale, ha riassunto la presentazione, che si è svolta ieri presso la Sala Capitolare del Senato, del report “ll potere economico dell’assistenza infermieristica” del Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN), adattato in Italiano da CNAI, che svela attraverso i 12 capitoli evidenze e buone pratiche rispetto al ruolo cruciale degli infermieri nel plasmare sistemi sanitari più forti e promuovere la prosperità economica e sociale.
Il rapporto rileva che cattive condizioni di salute della popolazione costano all'economia globale il 15% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e gli autori evidenziano il legame tra cattive condizioni di salute, assistenza sanitaria inadeguata e la prosperità economica.
La Presidente dell'ICN, Pamela Cipriano, ha dichiarato:
"In vista della Giornata internazionale dell'infermiere di quest'anno, il nostro rapporto si concentra sui benefici economici derivanti dalla presenza di un maggior numero di infermieri per l'intera economia globale. Sappiamo che le persone più sane sono più impegnate e più produttive dal punto di vista economico, ma milioni di persone non hanno accesso all'assistenza sanitaria essenziale di cui hanno bisogno, la maggior parte della quale è fornita da infermieri.Un'effettiva copertura sanitaria universale (UHC) potrebbe salvare 60 milioni di vite ogni anno e aggiungere 3,7 anni all'aspettativa di vita media, ma per raggiungerla è necessario un massiccio aumento degli investimenti nella forza lavoro infermieristica. Gli infermieri sono il motore dell'assistenza sanitaria primaria (PHC), che è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite come il catalizzatore per il raggiungimento degli obiettivi UHC2030. Il rapporto rivela che se i Paesi vogliono raggiungere la soglia più alta di 80 indicatori su 100 dell'UHC, dovranno aumentare le dimensioni della loro forza lavoro infermieristica in modo da avere 70 infermieri ogni 10.000 abitanti.Ciò che i governi devono riconoscere è che questo investimento nell'assistenza infermieristica non è un costo: investire nell'assistenza sanitaria fa risparmiare denaro e i nostri esperti affermano che avere una popolazione sana potrebbe incrementare il PIL globale di 12.000 miliardi di dollari o dell'8%".
Nelle ultime settimane, il CEO dell'ICN Howard Catton ha ascoltato i leader degli infermieri di tutto il mondo, i quali affermano che invece di investire nella forza lavoro infermieristica, i governi cercano soluzioni a breve termine. Parlando oggi, in occasione di una visita all'Associazione degli infermieri danesi, Catton ha dichiarato:
"Di fronte alla carenza globale di infermieri, invece di investire nell'attuale forza lavoro infermieristica, vediamo che troppi governi scelgono politiche a breve termine e orientate alla riduzione dei costi, come il reclutamento internazionale, la creazione di nuovi ruoli di infermieri “assistenti” e la proposta di riduzione della durata della formazione degli infermieri. Si tratta di scelte sbagliate, che ci portano nella direzione sbagliata e rischiano seriamente di scoraggiare l'ingresso nella professione e di vedere un numero maggiore di infermieri esperti abbandonare o lasciare prima di quanto avrebbero fatto".
Il Presidente della CNAI Walter De Caro nell’amplificare la necessità di investimento per la salute attraverso la professione infermieristica evidenza la drammatica carenza infermieristica che è stimata essere ben superiore alle 100.000 unità, ove paragonata ad altre nazioni europee:
"Assicurare un adeguato numero di infermieri contribuisce a salvare vite che in questo momento ogni giorno vengono perse per carenze assistenziale, significherebbe ridurre i costi sanitari legati al trattamento delle malattie e al ricovero ospedaliero, migliorare l'aspettativa di vita e la qualità della vita delle persone, ridurre le liste di attesa, migliorare la fiducia dei cittadini nel sistema, nonché aumentare la produttività economica complessiva grazie a una popolazione in migliore salute.Sono necessari investimenti adeguati ad assicurare l’autosufficienza del nostro Paese per la professione infermieristica e migliorarne l’attrattività anche attraverso l’incentivazione della frequenza dei corsi di laurea. Allo stesso tempo è necessario migliorare l’attrattività ed il mantenimento in servizio degli infermieri, con l’aumento dei salari in linea con gli standard europei, ambienti di lavoro sicuri, meccanismi di sostegno e incentivazione, nuovi modelli di sviluppo professionale e di formazione in linea con i bisogni della popolazione e le necessità di accesso alle cure che consentano di esercitare le competenze avanzate, con la prescrizione di farmaci e presidi, in modo da completare il percorso assistenziale.Investire nella forza lavoro infermieristica non è solo un investimento nella salute pubblica, nella formazione universitaria, ma anche nella crescita economica globale e nello sviluppo sostenibile. In occasione di questa Giornata, CNAI e ICN voglio promuovere una maggiore consapevolezza sui ritorni positivi che deriverebbero da un potenziamento degli organici infermieristici in tutto il mondo.L'investimento nell'assistenza infermieristica è e deve sempre più essere riconosciuto un acceleratore e non un freno alla crescita economica, e un investimento inestimabile per la salute globale".
Buona Giornata Internazionale degli infermieri.