Dato che in Italia sia il numero dei positivi che quello delle persone in isolamento è prossimo a superare la soglia delle 800mila unità, il problema di come evitare e/o limitare il periodo di quarantena per i vaccinati era uno dei temi principali dell'ultimo decreto del Governo.

Che cosa ha prodotto a tal proposito il CdM n. 54? Il seguente testo, riassunto così in una nota di Palazzo Chigi.

"Il decreto prevede che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al COVID-19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.Fino al decimo giorno successivo all'ultima esposizione al caso, ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare - solo qualora sintomatici - un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all'ultima esposizione al caso.Infine, si prevede che la cessazione della quarantena o dell'auto-sorveglianza sopradescritta consegua all'esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all'Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza".

Prima di tutto, nessuno conosce la data a partire dalla quale sono da considerarsi valide tali indicazioni. In secondo luogo... alzi la mano chi ci ha capito qualcosa! Infatti, ai vaccinati completi (entro i 120 giorni dall'ultima somministrazione) così come ai guariti (per i quali vale lo stesso periodo) non si applica la quarantena in caso di contatti con positivi, ma per 10 giorni devono indossare mascherine FFP2 (presumibilmente uscendo di casa). Se sintomatici, però, devono fare un tampone dopo 5 giorni "dall'ultima esposizione al caso".

Diciamo che fin qui, forse, è possibile venirne a capo. Il problema, però è che dopo ci viene detto che "infine, si prevede che la cessazione della quarantena o dell'auto-sorveglianza sopradescritta consegua all'esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare". 

E a questo punto non ci si capisce più nulla. E dal governo dei migliori non è al momento arrivata comunicazione alcuna per fare chiarezza.

Se i numeri attuali del contagio si fossero registrati con il precedente governo, chissà quali canee avrebbero organizzato gli attuali incensatori del premier Draghi... idem anche per aver imposto come obbligatorie le mascherine ffp2 - che costano un botto - senza aver da subito anticipato anche un "prezzo politico" per acquistarle.

E neppure la situazione relativa ai tamponi che è messa in risalto dalle file interminabili davanti a molte farmacie aiuta a levare peana nei confronti di Mario Draghi... e ancor di più in base alle anticipazioni dell'ultimo decreto.

Se oltre alla pandemia, ci soffermiamo su altre vicende meno conosciute, di cui il governo dei migliori si è reso protagonista, le perplessità aumentano.

Di queste fanno parte l'emendamento anti-delocalizzazioni (del quale già si elencano i numerosi dubbi nella pagina relativa al link riportato) e le deleghe sulle valutazioni di professionalità dei magistrati e di altri aspetti che riguardano carriere e dunque promozioni negli uffici giudiziari affidate dalla ministra Cartabia (in base alla sua riforma) al sottosegretario Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e già legale di fiducia di Silvio Berlusconi.

Sisto è lo stesso che si è distinto per difendere con le unghie  e con i denti gli interessi dell'ex cavaliere approfittando del seggio in Parlamento da lui occupato, mentre rilasciava dichiarazioni al veleno contro magistrati e magistratura. 

Evidentemente, ciò è da considerarsi un merito per la ministra Cartabia e c'è da immaginare come Sisto adempirà all'incarico.

Se a tutto questo aggiungiamo anche altre "quisquilie", a partire da quella del "ritocchino" al tetto degli stipendi dei super dirigenti della Pubblica amministrazione che adesso potranno essere remunerati con stipendi da favola, solo perché qualcuno gli ha assicurato l'etichetta di super manager, chiedersi se effettivamente questo sia il governo dei migliori, così come se Draghi sia quanto di meglio l'Italia potesse augurarsi nel ruolo di premier, non appare per nulla fuori luogo.

Ma secondo "qualcuno" aver tolto Giuseppe Conte per sostituirlo con Mario Draghi avrebbe decretato la salvezza del Paese, tanto che "negarlo è tecnicamente impossibile"... anche se per dimostrarlo è però tecnicamente indispensabile nascondere quel che è meglio che la gente non sappia.