Il dolore è un malessere, è uno stress di origine fisica, emotiva, cognitiva, ed è un campanello d’allarme fisiologico.
Caratteristiche:
Il dolore può essere, acuto, cronico. Localizzato o generalizzato. Superficiale, somatico, viscerale.
E’ influenzato da fattori socio-culturali-psicologici-ambientali.
E’ quasi sempre accompagnato dai sintomi dell’infiammazione: calor, tumor, rubor, funzio lesa.
E’ spesso seguito da altre sintomatologie differite ad altri organi, es: cuore=tachicardia, Polmoni=tachipnea, SNC=insonnia, irascibilità.
Fisiologia:
E’ bene specificare che vi sono vari livelli di risposta ad uno stimolo lesivo e che questi passaggi si attivano a cascata in base alla gravità del danno, con conseguente risposta di difesa endo-fisiologica, esempio: danno a livello organo-anatomico> livello extracellulare> livello membrana-cellulare> livello intra-cellulare> livello neurale periferico> livello spinale> livello centrale.
E’ rilevante dire che, lo stimolo doloroso ha delle vie di cammino (nervi) ed ha anche un andamento (dalla periferia al centro e viceversa).
Fasi: 1) Lesione, liberazione di sostanze cellulari deputate all’infiammazione es. prostaglandine e leucotreni, citochine, serotonici.
2) Nocicezione topica periferica afferente, passaggio dello stimolo a livello dei nervi, delle sinapsi, dei neuroni delle corna dorsali del tronco midollare, poi bulbare, centrale-talamico e poi ancora, corticale.
3) Cognizione dello stimolo algico.
4) Risposta deferente, con conseguente attivazione biologica di difesa verso la periferia dell’organismo, fino a raggiungere la parte anatomica colpita,
5) Risposta di difesa differita ad altri organi vitali, con alterazione del comportamento e dello stato emotivo.
Occorre dire che, se lo stimolo lesivo è minimo e superficiale l’infiammazione e il dolore rimangono circoscritti alla zona traumatizzata, mentre se la lesione e la necrosi è ampia, persistente e profonda, il dolore è più diffuso, più forte, più duraturo, e coinvolge sempre più sistemi superiori di difesa fisiologica endogena.
Considerazioni:
Togliere il dolore non vuol dire eliminare la causa del dolore.
Togliere il dolore significa migliorare la qualità di vita del malato.
Togliere il dolore significa migliorare l’attività economica della comunità.
Farmacologia antalgica:
E’ importante ricordare che il dolore si può eliminare in vari modi: psicologicamente, fisioterapeuticamente, meccanicamente, termicamente, omeopaticamente e farmacologicamente.
Farmacologicamente si può agire in base alla CARATTERISTICA del dolore e precisamente con: oppiacei maggiori, oppiacei minori, fans, corticosteroidi, anestetici locali, anestetici generali e farmaci coadiuvanti.
Le scelte terapeutiche vanno programmate farmacologicamente considerando il principio attivo, la quantità e la qualità del medicamento, la velocità di infusione, la durata della terapia ed anche le esigenze ambientali e sociali del paziente.
Il farmaco nell’analgesia del dolore acuto è soventemente praticato ad alte dosi ed in tempi brevi.
Il farmaco nell’analgesia del dolore cronico ha un dosaggio più basso di quello somministrato per il dolore acuto, ma ha un range terapeutico più lungo e costante nel tempo.
Le vie di somministrazione: sono locali o sistemiche.
Le tecniche di somministrazione del farmaco sono: trans dermiche, tronculari, intradermiche, enterali, parenterali, intrarticolari, peridurali, spinali, perineurali.
Gli strumenti per somministrare i farmaci antidolorifici sono: siringhe, canule, spray, dispositivi a pompa elettronica, elastomeri, cerotti.
Le tecniche possono essere non cruenti, invasive o super invasive (come nel caso del sezionamento chirurgico o termico di un nervo o del tronco midollare.)
I dispositivi medici chirurgici e le vie di accesso in essere, vanno controllati e medicati con cura e norme asettiche.
Le peculiarità del dolore vanno monitorizzate sia prima delle terapie antalgiche che dopo, poi si studiano anche i comportamenti biologici dei vari organi vitali (respiro, PA, FC, attività intestinale, nausea e vomito, stato di coscienza ed emotività.)
Per misurare l’intensità del dolore sono state studiate scale del dolore denominate Mc Gill, VAS, e sono numeriche, vocali, oppure visive (iconografiche).
Centri accreditati a terapie antalgiche
Le terapie del dolore si possono effettuare in ambulatori antalgici, in ospedale, a domicilio o in strutture protette specializzate es. Hospice (centro sanitario che si preoccupa particolarmente di malati terminali.)
Conclusioni
L’assistenza al paziente con dolore è un’azione nobile ed un atto umano.


Bibliografia
Ø Management of Acute Pain: A Practical Guide, Task Force on Acute Pain, International Associate for the Study of Pain. Edited by Ready LB, Edwards WT. Seattle, IASP, 1999