E la Lega si fa beffe pure del Cio: a rischio Tokyo 2020 e Cortina 2026
Al Governo del cambiamento è venuto in mente di cambiare le gestione delle federazioni sportive in Italia, affidandole ad una società il cui nome, fascisticamente parlando, sarà "Sport e Salute".
Se qualcosa non andava nel Coni, perché non rivederlo? Evidentemente, la Lega, che si è intestata questa nuova genialata, ha pensato fosse opportuno mettere il cappello sullo Sport per "controllare" i ragazzi ed iniziarne l'arruolamento fin da subito, perché un domani quando inizieranno a votare, potranno contribuire a confermare uno stipendio a Matteo Salvini ed alla sua corte.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò , appresa la notizia, a suo tempo espresse non pochi dubbi sulla nuova legge a partire dal nome - assurdo - della nuova società che dovrà sostituire la Coni servizi, cassaforte dello sport italiano. La concretezza della Lega per il denaro, come ci hanno ben evidenziato le vicende russe e marocchine della Salvini & Co. è ben nota.
E Malagò, evidentemente, aveva ragione da vendere, visto che oggi, mentre la legge di riforma era in fase di apporvazione al Senato, il Cio ha inviato una lettera al Coni, paventando una seria preoccupazione per i contenuti della legge, poiché ne minerebbe l'autonomia e non sarebbe aderente ai principi della Carta Olimpica, e minacciando di sospendere l'Italia dai prossimi Giochi di Tokyo del 2020 e di toglierle l'assegnazione delle Olimpiadi invernali di Cortina 2026.
Una roba da nulla!
Ma il Governo non si è lasciato intimorire! Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo - a gambe larghe, petto in fuori e mani sui fianchi - ha categoricamente dichiarato che "a prescindere da lettere e letterine varie" il disegno di legge verrà categoricamente approvato.
E così è stato con 154 voti a favore, 54 contrari e 52 astensioni.
Il Cio, tramite il presidente Bach, aveva già espresso al presidente del Consiglio Conte le proprie preoccupazioni sulla nuova legge già lo scorso 24 giugno, prima della votazione per la scelta della sede dei Giochi invernali 2026.
Nella lettera inviata oggi, il Cio aveva espresso con chiarezza tutti i vari passaggi della nuova legge in contrasto con le norme della Carta Olimpica cui i vari comitati olimpici nazionali si devono attenere.
Adesso che la legge è stata comunque approvata, nonostante l'altolà del Cio, saranno più che probabili "eventuali complicazioni e ulteriori azioni" nei confronti dell'Italia da parte del Comitato Olimpico Internazionale.