Il Paris Saint-Germain si prende la rivincita con la storia e stacca il biglietto per la finale di UEFA Champions League. Al Parco dei Principi, i campioni di Francia superano anche nel match di ritorno l'Arsenal (2-1), dopo l'1-0 dell'andata a Londra, e il 31 maggio contenderanno il trofeo all'Inter.
Decidono la sfida le reti di Fabián Ruiz e Achraf Hakimi, mentre è inutile il gol nel finale di Bukayo Saka. Il PSG torna così in finale quattro anni dopo la sconfitta contro il Bayern Monaco.
La squadra di Mikel Arteta parte con il coltello tra i denti, consapevole di dover ribaltare l'1-0 subito all'Emirates. Declan Rice va vicino al gol con un colpo di testa fuori di un soffio, poi Donnarumma alza il muro su Martinelli e Ødegaard. Il Paris soffre, ma non crolla. Anzi, appena gli inglesi abbassano il ritmo, sale in cattedra la qualità dei parigini.
Kvaratskhelia sfiora il vantaggio con un palo clamoroso, preludio al gol che arriva poco dopo al 27'. Da una punizione di Vitinha mal respinta da Partey, Fabián Ruiz recupera, salta Martinelli e spara un sinistro potente e preciso: 1-0 e primo centro in Champions per l'ex Napoli.
Nel secondo tempo l'Arsenal non molla e Donnarumma deve ancora superarsi su Saka. Il PSG potrebbe chiudere i conti quando si vede assegnare un rigore per un fallo di mano di Lewis-Skelly, ma Raya para la conclusione dal dischetto di Vitinha, lasciando il match ancora aperto.
Ma non per molto: al 72' Dembélé, appena entrato, pesca Hakimi in area e il marocchino — ex Inter — firma il 2-0 con un destro chirurgico. L'Arsenal reagisce con orgoglio e trova subito l'1-2 con Saka, bravo a capitalizzare un'azione insistita nata da un cross di Trossard. I Gunners spingono fino all'ultimo, con lo stesso Saka vicino al pareggio, ma anche Raya deve intervenire due volte per evitare un passivo più pesante.
Il PSG si conferma maturo, solido e spietato. Una squadra che finalmente sembra aver trovato la compattezza che mancava nei momenti decisivi delle passate edizioni. L'Arsenal saluta la Champions dopo un percorso di grande crescita, ma il salto di qualità ancora non è completo.
Per Luis Enrique e i suoi uomini, ora, l'ultima montagna: l'Inter di Simone Inzaghi. Appuntamento a Wembley, il 31 maggio. E stavolta Parigi non vuole tornare a casa a mani vuote.