"I 700 emendamenti presentati dalla Lega al ddl Zan sono il chiaro tentativo di affossare la legge. Altro che volontà di dialogo e mediazione. Salvini sui diritti conferma di avere la stessa linea di Orban".
"672 emendamenti solo dalla Lega. Concordati con Orban? Ecco il dialogo auspicato da alcuni. Non abbiamo mai avuto dubbi. Condizioni politiche per mediazioni non ci sono mai state. Basta con la tattica. Basta insulti alla dignità delle persone ddl Zan subito e senza modifiche".

I dem Zan, primo firmatario della legge, e Cirinnà, di cui sora sono ste riportate le rispettive dichiarazioni, non hanno dubbi dopo aver appreso la strategia della Lega in merito al disegno di legge in discussione al Senato contro l'omotransfobia.

"Come volevasi dimostrare -  conferma Franco Mirabelli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia e vicepresidente del gruppo al Senato - dopo tre settimane di appelli accorati al dialogo e dopo centinaia di dichiarazioni in cui si sosteneva l'importanza di approvare una legge contro l'omotransfobia, alla prova dei fatti la Lega ha presentato 700 emendamenti. Avevamo ragione-Otto mesi di ostruzionismo la dicevano già lunga sulle reali volontà di Salvini, che si dimostra per l'ennesima volta un interlocutore non credibile. Ora in Aula ci confronteremo sul merito con le altre forze politiche per approvare al più presto il ddl Zan". 

A supportare la linea della Lega c'è anche Fratelli d’Italia che ha presentato 127 emendamenti. Solo 4, invece, quelli di Italia Viva, firmati dal capogruppo in commissione Giuseppe Cucca, in parte insieme al presidente dei senatori Davide Faraone, in parte insieme a Riccardo Nencini del Psi.

Da capire, adesso, quale sarà l'iter del testo che potrebbe slittare, perché il Senato deve approvare la conversione in legge di due decreti in scadenza: quello Sostegni bis, il cui termine ultimo è fissato al 24 luglio, e il Semplificazioni che invece scade a fine mese. Inoltre, prima della pausa estiva, dovranno essere licenziati anche il decreto assunzioni nella PA e il decreto cybericurezza.