L'economia italiana si mantiene stabile dopo la diminuzione registrata nel secondo trimestre dell'anno. L'Istat ha infatti stimato il Prodotto Interno Lordo (PIL) del terzo trimestre 2023, calcolato in valori concatenati con l'anno di riferimento 2015 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, invariato sia rispetto sia al trimestre precedente che al terzo trimestre del 2022, interrompendo così, in relazione al dato tendenziale, una crescita che durava da dieci trimestri consecutivi.

Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giorni lavorativi in più rispetto al trimestre precedente e un giorno lavorativo in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La variazione congiunturale è il risultato di una riduzione del valore aggiunto nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un incremento in quello dell'industria e di una stabilità in quello dei servizi. Dal punto di vista della domanda, c'è un contributo negativo della componente nazionale (al netto delle scorte) e un contributo positivo della componente estera netta.

La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.