È arrivato a 55 il numero di morti nell'isola di Maui a seguito dei catastrofici incendi che l'hanno colpita, ma sono ancora centinaia i dispersi
Gli incendi che hanno devastato l’isola hawaiana di Maui hanno causato almeno 55 morti, secondo quanto riferito venerdì dalle autorità locali, che hanno però aggiunto che il bilancio aumenterà, considerando che sono ancora centinaia i dispersi.
I catastrofici incendi, che hanno trasformato interi quartieri in terre desolate e distrutto più di mille strutture, sono probabilmente il più grande disastro naturale mai verificatosi nello stato, ha detto il governatore delle Hawaii, Josh Green, aggiungendo poi:
"La piena portata della distruzione di Lahaina vi scioccherà. Sembra che sia esplosa una bomba. La ripresa richiederà anni e miliardi di dollari, ma la città sarà ricostruita".
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha approvato giovedì una dichiarazione di stato di emergenza per Maui, che consentirà l’utilizzo di aiuti federali per aiutare gli sforzi locali nel supportare le aree colpite dagli incendi. Il presidente a promesso che la risposta federale garantirà "che chiunque abbia perso un caro o la cui casa sia stata danneggiata o distrutta riceverà immediatamente aiuto". Il recupero dei danni richiederà anni e miliardi di dollari.
"Siamo ancora in modalità di ricerca e salvataggio quindi non so quale sarà il numero definitivo delle vittime", ha commentato il sindaco della contea di Maui, Richard Bissen. Diverse persone sono state ricoverate ad Honolulu a causa di ustioni e oltre 2.100 sono state accolte in rifugi di emergenza. Solo a Maui oltre 14mila persone sono ora senza corrente elettrica.
Tra le aree più devastate vi è sicuramente quella di Lahaina, nel Maui occidentale, dove vivono circa 12.000 persone. La cittadina è andata quasi completamente incenerita.