Ormai è una partita a tennis, più precisamente un doppio, quella che si gioca tra  la Procura e il Comune di Milano da una parte e la Procura e il Comune di Roma dall'altra.

E come ogni partita che si rispetti, sugli spalti, vi sono da una parte il Partito Democratico e dall'altra il Movimento 5 Stelle a fare il tifo per la propria squadra.

In fondo, questa è la fotografia che meglio riesce a descrivere i fatti che, in questi ultimi giorni hanno coinvolto le amministrazioni comunali delle due città più importanti d'Italia, alimentando ulteriormente lo scontro politico in atto tra le due forze politiche che, in questo momento, rappresentano oltre il 60% delle preferenze elettorali degli italiani.

Riepiloghiamo i fatti o se si preferisce la partita. L'assessore all'ambiente del Comune di Roma, Muraro, rimette le proprie deleghe alla sindaca Raggi, perché indagata. Boato dagli spalti PD per il punto segnato.

Ieri la Guardia di Finanza si presentata al Comune di Roma per acquisire dei documenti in relazione ad una inchiesta sulle nomine fatte dalla Raggi. Inchiesta promossa in seguito alla denuncia dell'ex capo di Gabinetto Carla Raineri.

L'acquisizione dei documenti è stata descritta come perquisizione e, da parte di alcuni media si è arrivati anche ad ipotizzare che a breve Virginia Raggi sarebbe stata indagata. Sugli spalti PD, i tifosi erano in festa. Bandiere e striscioni che sventolavano, trombe, cori e quant'altro.

Ma neanche il tempo di assaporare il punto segnato che subito l'altro campo poteva esultare con il sindaco di Milano Giuseppe Sala ufficialmente indagato nell'inchiesta su Expo.

Senza por tempo in mezzo, Giuseppe Sala diffonde una nota in cui scrive di apprendere da fonti giornalistiche di essere iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla piastra Expo e di autosospendersi dalla carica di sindaco.

L'inchiesta riguarda per l'appunto la cosiddetta piastra Expo, cioè l'allestimento dello spiazzo dove sono sorti tutti i padiglioni dell'evento. Le principali ipotesi di reato dell'inchiesta, che riguarda altre sette persone, sono corruzione e turbativa d'asta.

Un vero e proprio ace per i sostenitori dei 5 Stelle. L'unico amministratore del PD che è riuscito a conquistare la poltrona di sindaco di una grande città alle ultime ammnistrative si sospende perché indagato.

Ma quando ormai la partita sembrava persa, ecco il nuovo colpo di scena. L'arresto di Raffaele Marra, stretto collaboratore della sindaca di Roma Virginia Raggi, da parte dei carabinieri con l'accusa di corruzione.

Va detto che il reato non ha nulla a che vedere con il ruolo di Marra nell'attuale amministrazione 5 Stelle. La vicenda è invece relativa al tempo in cui Marra, ex ufficiale della Guardia di Finanza, era direttore del dipartimento Patrimonio in Campidoglio durante la giunta di centrodestra guidata dal sindaco Gianni Alemanno.

In base alle prime indiscrezioni, Marra avrebbe favorito l'immobiliarista romano Sergio Scarpellini, a sua volta tratto in arresto, grazie al suo ruolo durante l'amministrazione Alemanno. Per i favori ricevuti, Scarpellini lo avrebbe ricompensato con una somma di 367.000 euro per l'acquisto di un appartamento Enasarco.

Marra è entrato a far parte della giunta Raggi come vice capo di gabinetto del Campidoglio e, dopo numerose polemiche, era stato spostato alla guida del Dipartimento del Personale.

Un colpo che sembra quasi un match point. Da partita persa, a partita quasi vinta. Va detto che Virginia Raggi e la sua giunta non hanno nulla a che fare con l'inchiesta. Ma la Muraro prima e Marra adesso sono stati scelti dal sindaco di Roma per la propria Giunta nonostante tutto e nonostante tutti, dove tutti sta per molti parlamentari 5 Stelle romani che avevano strabuzzato gli occhi per le nomine della Raggi a causa dei loro collegamenti con le giunte precedenti.

Quello che molti all'interno dei vertici del Movimento 5 Stelle temevano si è avverato. In fondo, considerando gli interessi che ruotano intorno al Comune di Roma, nominare persone che avevano avuto a che fare con le amministrazioni passate che, a loro volta, non erano state esempio di trasparenza e correttezza amministrativa era più che rischioso. La dimostrazione che avveano ragione si è avuta in queste ore.

La partita è finita? Virginia Raggi si dimetterà o continuerà? Aspettiamo di vedere la conclusione del match. Probabilmente non c'è molto da attendere.