Il blog “Tinnitus Success”

L’autore e fondatore del blog “Tinnitus Success” si chiama Tal Gur e si è dato l’obiettivo di riferire storie di successo che hanno a che fare con gli Acufeni, come quella sullo stoicismo che intendo proporre oggi.

Lodevole iniziativa, quella di Tal Gur.

Ha scritto Jerome, uno dei lettori del blog: «Grazie per le storie di successo che posti. Ho scoperto la tua pagina quando ho cominciato ad avere problemi con gli Acufeni circa due mesi fa. Ritengo che le storie di successo siano importanti perché: 1. per prima cosa mi danno speranza; 2. suggeriscono strategie per gestire al meglio la situazione. Sono riuscito ad avviare il processo di assuefazione per tornare alla mia normale vita felice nonostante la presenza continua degli acufeni. Un grazie a te e ai “compagni di sventura” che si sono resi disponibili a raccontare la propria storia di successo con gli acufeni.»

Toccante. Magari ricevessi io ringraziamenti del genere per quel che racconto in questo blog! (scusa, sto scherzando, ma come dice Crozza/Marchionne “non voglio che mi si ringrazi per questo”…).

Stoicismo e Acufeni, c’è un nesso?

Leggendo alcune di queste storie sono stato attratto da quel signore che racconta come sia riuscito a tenere sotto controllo il problema Acufeni grazie al suo interesse per lo stoicismo, oltre che per la Mindfullness.

Dato che sono convinto che in questo campo ogni suggerimento possa essere utile, ho deciso di riassumere questa storia di successo, se così si può chiamare, casomai qualcuno vi trovasse motivo di riflessione e aiuto concreto.

Per l’occasione Tar ha intervistato Denis Watkins che in precedenza aveva pubblicato un suo intervento sul portale Modern Stoicism con il titolo Coping with Tinnitus with Stoicism [Come affrontare con stoicismo gli acufeni].

L’intervista e i suggerimenti di Denis

Molto giudiziosamente l’intervista è stata suddivisa in paragrafi, ognuno dei quali contiene uno specifico suggerimento per averla vinta sugli Acufeni, nel senso di non farsi rovinare la vita dagli stessi.

Procediamo con ordine, come si dice.

Le prime domande servono a inquadrare il personaggio e la sua particolare situazione con gli Acufeni.

Apprendiamo così che Denis è stato un artigliere, abituato a sparare senza alcuna protezione per l’udito, e che molto probabilmente il suo problema deriva proprio da questa condizione, diciamo così, lavorativa. Al momento dell’intervista si porta dietro gli acufeni da ben 24 anni.

Fin dall’inizio l’impatto sulla condizione di vita è stato catastrofico, così dice Denis.

Alla domanda 5, cosa ha provato a fare per cercare di risolvere il problema (per esempio, dieta, stile di vita, medicina tradizionale), Denis risponde di aver provato con il Ginseng, senza risultati.

Quanto allo stile di vita ha cercato di mantenersi in forma fisica, tenendo sotto controllo il peso corporeo, convinto che questa condizione, come l’esercizio fisico e il camminare lo avrebbero sostenuto in maniera positiva.

Da questo punto di vista il suo Labrador è stato uno stimolo per invogliarlo a camminare.

Non ha mai fumato. E’ convinto che l’alcol peggiori gli acufeni e, a parte un bicchiere di vino a pasto, evita gli alcolici.

Ha trovato giovamento nella pratica dello Zen e della Mindfullness.

Il vero aiuto l’ha però trovato quando ha cominciato a interessarsi allo Stoicismo.

Denis dichiara che attualmente il problema acufeni non è risolto, ma non ha nulla a che vedere con la disperazione che ha provato in passato. “Certi giorni quasi non mi ricordo neppure di avere gli acufeni“.

Cosa serve e cosa no per gli Acufeni

In sostanza, guardando alla propria esperienza, cosa si sente di consigliare Denis a chi soffre di acufeni? Cosa aiuta a superare il problema e cosa invece lo può peggiorare, o non servire a nulla?

1. Non aiuta avere un atteggiamento negativo quando si presentano gli acufeni. Meglio coltivare la speranza piuttosto che cedere alla disperazione.

2. Afferma Denis: Ho partecipato a un gruppo di persone con acufeni. Questa esperienza è stata per me un vero disastro. Non fanno che piangersi addosso e lamentarsi di tutto: di non dormire; di non essere compresi dal partner; di non riuscire a concentrarsi sul lavoro; della loro vita irreparabilmente rovinata e per sempre.

3. E ancora: Nei giorni della disperazione ho imparato che bere un bel bicchiere di whisky mi dava un sollievo temporaneo e mi faceva dormire per un po’. Ma mi svegliavo nel cuore della notte e di nuovo non riuscivo più a dormire. Peggio di prima. Bere non serve.

4. Non serve neppure azionare il rasoio elettrico nella speranza di non sentire gli acufeni. E’ quantomai illusorio.

Cosa è stato utile a Denis

1. Tanto tempo fa ebbi un incontro con uno psicologo che soffriva lui stesso di acufeni. Le sue parole mi si sono impresse nella memoria: “Adesso ti sembrerà impossibile crederlo. Ma in realtà l’acufene non è un grosso problema. Puoi imparare ad affrontarlo.” In quell’occasione mi regalò un opuscolo che mi fu di inestimabile aiuto. Ne ho memorizzato alcune parti. Molti anni fa l’ho prestato a qualcuno che non me l’ha più restituito.

2. E’ stato proprio in quel periodo che ho iniziato a leggere gli Stoici e a occuparmi di stoicismo. E’ stato un passo decisivo per i miei acufeni. Ero completamente assorbito da Epitteto, Seneca, Marco Aurelio. Ho poi letto la descrizione che l’ammiraglio James B. Stockdale fa dei suoi sette anni duri come prigioniero di guerra, e ne ho ricavato un’esposizione breve e persuasiva dell’esercizio pratico dello Stoicismo. Trovo anche utile CBT, Zen e Mindfulness. Sono eclettico. Se trovo qualcosa che aiuta, allora lo provo.

3. Ho chiesto a mia moglie di raccomandare ai miei figli di non menzionare mai l’acufene. Spesso infatti mi chiedevano dei miei acufeni, proprio mentre io cercavo di non pensarci. Mi dispiaceva che l’acufene destasse preoccupazione nei miei cari, come purtroppo succede in parecchie famiglie.

4. Per mia fortuna ho una moglie che mi sostiene. Abbiamo deciso di dormire in camere separate. Quando mi sveglio (succedeva più spesso nei primi tempi) posso ascoltare la radio senza disturbarla. In questo modo abbiamo ridotto l’ansia di dover restare tranquilli a tutti costi, ed è stato molto più facile gestire la situazione durante la notte.

5. Sono in pensione e ho quindi la libertà di organizzare le mie giornate. Quando non dormo di notte a causa degli acufeni, posso rimediare dormendo durante il giorno – di solito mi bastano più o meno 20 minuti.

6. Ho iniziato inoltre a fare in modo che la mia mente sia assorbita nella lettura di un libro o da qualcosa di speciale. Ho capito infatti che se qualcosa mi interessa veramente, il mio acufene mi lascia in pace per brevi periodi. Dovrei trovare il modo per prolungare questi periodi. Funziona.

Posso scegliere un romanzo che mi assorbe. Trovo che le biografie o le storie di avventura funzionano. I libri di Wilbur Smith vanno in questa direzione e sembrano indicare la strada giusta. Sto studiando la lingua gallese: è uno studio impegnativo e richiede concentrazione.

Leggere un romanzo in gallese lascia poco “spazio” per l’acufene.

Altre pratiche: kayak in estate; camminare con il mio cane per boschi e colline; passare più tempo con i miei nipotini; seguire alcuni programmi televisivi.

Conclusione

Non è vero che non si possa fare nulla per gli Acufeni.

Tu cosa stai facendo di preciso? Racconta qui la tua storia e lascia un commento.

Gli altri lettori e io te ne saremo grati!