A febbraio 2018, confermando peraltro la tendenza di altri paesi europei, l'indice dei prezzi al consumo, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua, mentre a gennaio aveva fatto registrare un +0,9%.

Il rallentamento dell'inflazione, che prosegue da aprile 2017, si deve per questo mese quasi esclusivamente al calo dei prezzi delle componenti più volatili del listino, in particolare agli Alimentari non lavorati (-3,2%), ed al rallentamento della crescita dei prezzi dei Beni energetici, soprattutto di quelli regolamentati, +5,2% dal +6,4% di gennaio.

L'inflazione di fondo, calcolata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un decimo di punto percentuale, +0,7% da +0,6%, rispetto a gennaio, mentre quella al netto dei soli Beni energetici si dimezza addirittura a +0,3% dal +0,6% del mese precedente.

Il leggero aumento congiunturale è dovuto al rialzo, influenzato però da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), in parte bilanciato dal ribasso dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-0,7%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,5%).

Vista sui 12 mesi la crescita dei prezzi dei beni decelera, facendo registrare un +0,5% rispetto al +1,3% di gennaio, mentre accelera leggermente quella dei servizi (+0,8% da +0,6%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna positivo dopo cinque mesi risultando pari a +0,3 punti percentuali (era -0,7 a gennaio).

L'inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,5% per l'indice generale e +0,1% per la componente di fondo.