Nell'ultima nota rilasciata dai vigili del Fuoco sull'andamento dei soccorsi a Genova a seguito del crollo di una campata del viadotto autostradale sul torrente Polcevera della mattina del 16 agosto si fa sapere che proseguono ininterrottamente le operazioni di soccorso. Il cedimento ha coinvolto una quarantina di veicoli tra automobili e mezzi pesanti.

Circa 400 vigili del fuoco sono al lavoro dal 14 agosto con oltre 100 mezzi. Le squadre di terra, supportate da personale esperto in tecniche USAR (Urban Search and Rescue) e in tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviali) e dai nuclei cinofili, continuano senza sosta le ricerche dei dispersi.

Oltre alla squadre dei Vigili del fuoco della Liguria, operano sul posto quelle provenienti da Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna.

Sempre per quanto riguarda i Vigili del Fuoco, il capo del dipartimento nazionale, Bruno Frattasi, ha ipotizzato che la rimozione delle macerie si protrarrà per più di 10 giorni.


Non è cambiato il bilancio delle persone coinvolte nella tragedia: 16 sono quelle finora tratte in salvo, mentre 39 sono i corpi senza vita estratti dalle macerie.

Invece, sono molti i dubbi che riguardano le persone disperse che, secondo quanto dichiarato dal procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, "potrebbero essere ancora 10 o 20".

La Procura di Genova, in relazione all'inchiesta sul crollo del Ponte Morandi, ipotizza il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, oltre ai reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.


Altro problema da affrontare è quello della viabilità. Con il crollo del ponte la città di Genova è divisa in due e l'attività del porto è a rischio.  Infatti sul viadotto che attraversava il Polcevera transitavano circa 2mila tir ogni giorno diretti allo scalo portuale.

Per evitarne la paralisi è stata ipotizzata l’apertura notturna dei terminal ed il passaggio di una parte dei camion attraverso lo stabilimento Ilva di Cornigliano.

Da ricordare, inoltre, che nella tragedia sono state coinvolte anche le 600 persone che abitano nei palazzi sotto la sezione del ponte, per fortuna, rimasta in piedi. Soo 600 e non potranno, almeno a brev, tornare nelle proprie abitazioni.  

Sabato, in occasione dei funerali delle vittime, è stata proclamata una giornata di lutto nazionale.