Attuazione della legge 17 giugno 2022, n. 71, recante deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura (decreto legislativo – esame definitivo) (Giustizia)Sul provvedimento sono stati acquisiti i prescritti pareri delle Commissioni parlamentari. In seguito alle osservazioni formulate, il testo approvato in esame definitivo introduce test psicoattitudinali per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura. Inoltre, ai fini della valutazione di professionalità del magistrato, prevede per il consiglio giudiziario e il Consiglio superiore la possibilità di acquisire, oltre ai provvedimenti a campione, anche ulteriori specifici provvedimenti oppure intere categorie di provvedimenti. Infine, si consente l’ammissione al concorso anche dei candidati che siano stati dichiarati per quattro volte non idonei.
Quello sopra riportato è il primo dei provvedimenti che il Consiglio dei Ministri del 27 marzo ha approvato, in esame definitivo.
Quello che non è detto nel testo estremamente generico comunicato da Palazzo Chigi in relazione ai "test psicoattitudinali per i candidati in ingresso nei ruoli della magistratura", è la finalità di tali test... che cosa mirano o mirerebbero ad appurare?
Non è una considerazione di poco conto, come chiunque può capire sulla base di una semplice considerazione. Ad esempio, se un automobilista viene fermato da una pattuglia delle forze dell'ordine perché sta guidando a zig zag, è logico che venga sottoposto ad un test per verificare se possa o meno avere assunto alcol o droga. Lo stesso test può essere fatto anche a campione, come semplice controllo.
Perché questo esempio? Per dimostrare che un test, qualunque esso sia, ha sempre un determinato scopo. E quale dovrebbe essere lo scopo dei test psicoattitudinali da fare a chi vuole e/o si appresta ad entrare in magistratura? Se un candidato sia adatto o meno a fare il magistrato lo stabilisce un concorso e un esame in cui sarà valutato come sia in grado di operare in base alle norme in vigore. In Italia le leggi le fa e le approva il parlamento, e quelle del sistema giudiziario sono raccolte nel codice civile o in quello penale. Inoltre, esiste la Cassazione che a sezioni riunite fa giurisprudenza, dando pertanto indicazioni ci come agire a chiunque indaghi o giudichi una determinata vicenda.
Quindi, per capire se una persona sia in grado o meno di fare il magistrato gli strumenti ci sono già.
E allora a che serve il nuovo provvedimento varato nel CdM di martedì? Mistero. Ed è ancor più misterioso il che cosa e il come debba esser valutato... oltretutto, in base a quale esperienza, in base a quale considerazione.
La cosa più logica è credere che un candidato supererà il test se avrà una determinata tessera e delle consolidate frequentazioni politiche. In quel caso, la sua psiche e le sue attitudini, se saranno vicine o corrispondenti a chi stia governando in quel momento, saranno sicuramente ritenute perfette per ricoprire un ruolo in magistratura.
Quello pensato da Meloni è semplicemente un metodo surrettizio per avere un controllo sulla magistratura... non è che sia necessario essere degli esperti per capirlo.
Tra le considerazioni logiche conseguenti, la prima che chiunque si pone è perché un magistrato debba superare un esame psicoattitudinale e, invece, non debba fare altrettanto un politico. Infatti, un magistrato idiota può fare danni... ma molti di più ne può fare un politico idiota, viste che ciò che fa e anche) dice riguarda sempre tutti gli italiani, nessuno escluso.
Anche il neo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, sembra avere un'opinione simile:
"I test psicoattitudinali? Se li vogliamo fare, dovrebbero essere fatti per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione, per chi ha responsabilità di governo e per chi si occupa della gestione della cosa pubblica. [Ai test psicoattitudinali, Nicola Gratteri affiancherebbe anche il narco-test e l'alcol-test, perché] "chi è sotto effetto di droga non solo può fare ragionamenti alterati ma è anche ricattabile". (fonte Ansa)
E questo è il commento del presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, a SkyTg24:
"La dispensa per infermità anche psichica esiste nel nostro ordinamento da tempo immemorabile, da una legge del '46. Se ci sono casi di squilibrio patologico si interviene, ma il ministro della Giustizia ha già un potere di vigilanza e ha gli strumenti per intervenire in questi casi. Se poi si vuole controllare altro che non sia la patologia psicologica, ma il modo di essere, l'espressione di una personalità che non piace, questo è arbitrio. ... Ci sono tantissime categorie che non fanno il test. Non siamo l'unica magistratura del Paese, ma siamo l'unica magistratura che ha tutta questa attenzione da parte del governo, le altre non ce l'hanno. ... Nessuno ha mai parlato di ingerenza del governo nella magistratura, semmai c'è stata nei confronti del Parlamento. Inoltre, che io sappia, non c'è stato un confronto tra governo e Csm. Non si sa questo test a cosa serva e cosa sia, perché il test psicoattitudinale è quel test che mira a scoprire se quel determinato soggetto ha alcune abilità cognitive. Nel campo nostro ci sono le prove scritte che rivelano sia la proprietà di linguaggio che la capacità di ragionamento giuridico. Oppure è un'altra cosa, sono i test di personalità? Se è così mi preoccupa, perché chi decide qual è la personalità più adatta a fare il giudice? Il Csm, che su questo non ha nessuna competenza? ... È una legge che entrerà in vigore dal 2026, abbiamo tutto il tempo per convincere che questa legge così non serve a niente. Decideremo nel comitato direttivo centrale se scioperare".