Il 1 dicembre è arrivata l'ufficialità della richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e gran parte dei dirigenti della Juventus. Questo giovedì, infatti, il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello hanno depositato l'atto in cui contestano i reati di false comunicazioni sociali (in relazione ai bilanci 2018/2019 e 2020), ostacolo alla vigilanza Consob, aggiotaggio e false fatturazioni.
Quali i dirigenti bianconeri che potrebbero andare a processo?
Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e un'altra decina di persone già sotto inchiesta, oltre alla stessa società. Stralciate, invece, le posizioni di tre componenti dell'ormai ex collegio sindacale - Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchin e Silvia Lirici - che hanno dimostrato l'estraneità rispetto alle accuse loro in precedenza rivolte e per le quali sarà chiesta l'archiviazione.
L'inchiesta, avviata nell'estate del 2021 sulle plusvalenze utilizzate per aggiustare i bilanci della società bianconera nel corso degli ultimi anni ha poi finito per rivelare delle irregolarità nella ridefinizione degli stipendi contrattata e annunciata dalla stessa società durante il periodo del primo lockdown.
Agli indagati, la Procura di Torino contesta il fatto di aver nascosto il reale patrimonio netto della società che, in base ai dati reali, avrebbe registrato un passivo di molto superiore rispetto a quello approvato dal CdA negli anni oggetto della contestazione, se non avesse fatto ricorso al "giochino" delle plusvalenze che ha fruttato 155 milioni di euro e ai risparmi (risultati poi fittizi) relativi agli stipendi dei calciatori per 67 milioni di euro, 34 dei quali non contabilizzati nei bilanci.