Sabato, un attacco aereo israeliano a Gaza City ha distrutto il grattacielo che ospitava gli uffici dell'Associated Press e di altri media. Tutti i dipendenti e i collaboratori esterni dell'AP hanno evacuato l'edificio in sicurezza.Il presidente e CEO di AP, Gary Pruitt, ha rilasciato la seguente dichiarazione:"Siamo scioccati e inorriditi dal fatto che l'esercito israeliano abbia preso di mira e distrutto l'edificio che ospitava l'ufficio dell'AP e di altre testate giornalistiche a Gaza. Conoscevano da tempo l'ubicazione del nostro ufficio e sapevano che c'erano dei giornalisti. Abbiamo ricevuto un avviso che l'edificio sarebbe stato colpito.Stiamo cercando informazioni dal governo israeliano e siamo impegnati con il Dipartimento di Stato americano per cercare di saperne di più.Questo è uno sviluppo incredibilmente inquietante. Abbiamo evitato per un pelo una terribile perdita di vite umane. Una decina di giornalisti e liberi professionisti di AP erano all'interno dell'edificio e per fortuna siamo stati in grado di evacuarli in tempo.Il mondo saprà meno di ciò che sta accadendo a Gaza a causa di ciò che è accaduto oggi".

Questo il testo del comunicato rilasciato dall'agenzia di stampa Usa Associated Press, una delle più importanti al mondo, dopo che nel primo pomeriggio l'aviazione israeliana ha distrutto a Gaza City il palazzo al-Jalaa, dove erano ospitati i media internazionali, AP e Al Jazeera, che in questi giorni hanno trasmesso quanto sta accadendo nella Striscia.

L'intento degli israeliani è quello di impedire che i media internazionali continuino a mostrare il massacro che il loro esercito sta compiendo nella Striscia, dove il numero di vittime è salito a 140, tra cui 39 bambini, mentre sono 950  i feriti.

Negli scontri in Cisgiordania, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso almeno 13 palestinesi.

Sono invece 9 i morti israeliani, con una nuova vittima segnalata sabato a Ramat Gan.

Aumenta nella Striscia il numero degli sfollati con migliaia di famiglie palestinesi che cercano rifugio nelle scuole gestite dalle Nazioni Unite nel nord per sfuggire al fuoco dell'artiglieria israeliana. L'ONU ha fatto sapere che sarebbero circa 10.000 i palestinesi che avrebbero lasciato le loro case a causa dell'offensiva israeliana.

Il portavoce di Hamas ha dichiarato che il gruppo combattente palestinese considera l'abbattimento degli edifici residenziali delle ultime ore una delle linee rosse che Israele ha superato, aggiungendo che proseguirà il lancio di razzi contro Tel Aviv e altre città israeliane.

Questo sabato c'è stata nuova telefonata tra il primo ministro israeliano e il presidente degli Stati Uniti, con Netanyahu che ha aggiornato Biden sulla guerra in atto, informandolo su quanto Israele ha fatto e intende fare. Netanyahu ha ringraziato Biden "per il sostegno inequivocabile degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi".