Lo scenario del viaggio in letteratura è un pellegrinaggio verso la conoscenza di sé e del mondo. La tematica del viaggio in letteratura è molto ricorrente. Spostarsi da un posto all’altro è un cliché nella vita e nella storia degli esseri umani. Gli uomini viaggiano per diversi motivi: lavoro, salute, svago, conoscenza, politica, religione, pace, guerra etc...

Qualunque sia il motivo che spinge l’uomo a spostarsi da un posto all’altro, i sentimenti di chi viaggia si accomunano, e da sentimenti individuali diventano sentimenti collettivi.

La sofferenza del distacco, la nostalgia, il desiderio del ritorno, l’incontro con “l’altro”, la riscoperta e l’affermazione della propria identità, il superamento dei propri limiti.

Il viaggio può avvenire in diversi modi: per terra o per mare ma è anche possibile viaggiare in un modo meno convenzionale: con la fantasia.

Questa tematica si presta a molteplici interpretazioni dovute al modo in cui nei secoli la letteratura ha affrontato l’argomento. Ed è per questo, che quello che noi definiamo “viaggio” può e deve essere visto sempre come un’occasione di arricchimento della nostra anima.

Spostarsi, allontanarsi dal proprio porto sicuro, implica il contatto con il diverso e la scoperta di luoghi mai visti e conosciuti.

Il viaggio in letteratura unisce il reale con il fantastico e l’incontro con l’inconsueto e il magico. Il principale scopo del narratore di storie di viaggi è quello di suscitare stupore al lettore.

Il viaggio in letteratura è un Grand Tour Culturale, un topos molto antico…mentre il turismo di oggi è contrassegnato dal desiderio d’evasione dai problemi della vita quotidiana, dalla voglia di libertà e di totale rilassamento. Al contrario il Grand Tour si può considerare come un vero e proprio viaggio nella storia e nella conoscenza, come incontro tra il noto e l’ignoto, come momento educativo essenziale per tutti ma soprattutto per i giovani delle nuove generazioni.

In questo periodo il viaggiatore che si aggira per l’Europa è una sorta di pellegrino laico che si allontana dalla sua città per percorrere le antiche vie del sapere.

L’Italia, la nostra amata patria viene vista come il luogo in cui si è formata la civiltà occidentale; è dunque la terra della classicità, meta agognata di ogni viaggiatore colto, di ogni giovane che intenda coronare e concludere il suo corso di studi universitari. Il viaggio è meta di crescita, sviluppo umano e spirituale per un uomo o una donna, che inevitabilmente diventa persona, essere sociale nel mondo.

Spesso il viaggio e la partenza sono visti come processo di purificazione del soggetto e prerogative essenziali di un iter di iniziazione alla vita, per cui l’abbandono della propria casa, malgrado dolorosa, ed il cammino attraverso paesi sconosciuti diventano tappe necessarie nella crescita dell’individuo.

Il Viaggio, un tema letterario di una complessità enorme. Ma affascinante e ardito da suggerirci di tentare un excursus, un nostro viaggio nel viaggio per l’appunto, nella letteratura che definiamo classica perché il Viaggio in quanto tale non ha mai fine e costituisce la trama sottile di ogni racconto, di ogni storia, di ogni eroe o personaggio.

Se la vita è viaggio, la letteratura non si può esimere dal narrare il viaggiare, fisico, letterale, allegorico, metaforico, fantasioso, simbolico, di noi esseri umani. Il topos del viaggio, nella letteratura e nei secoli, è metafora di vita e assume caratteristiche, stili, fasi che possiamo rintracciare fin dall’antichità.

Se c’è una cosa di cui possiamo dire di andare fieri, in Italia, è la produzione letteraria. Da secoli, le voci della letteratura italiana hanno affascinato lettrici e lettori del nostro paese e non solo, presentandosi come un vero e proprio modello di riferimento. Tanto che, a volte, il patrimonio che gli autori del passato hanno lasciato ai posteri è stato perfino ingombrante: nel Novecento scrittori come Elio Vittorini e Cesare Pavese si dichiaravano attratti dall’America proprio perché era un continente libero e privo di un’imponente tradizione letteraria.

Ma ogni secolo ha le proprie correnti culturali, e oggi la consapevolezza della nostra tradizione si mescola a diversi stimoli, provenienti dai nuovi media, dal confronto con l’estero e dalle contingenze attuali. La narrativa italiana si popola così di tanti nomi e di molteplici generi, presentando un’offerta davvero ampia e variegata.

Orientarsi non è sempre semplice, per questo una guida potrebbe rivelarsi utile per chi ha voglia di conoscere meglio le autrici e gli autori di ieri e di oggi. Le loro storie, tutte diverse tra loro, vanno a costituire un territorio in cui si dipanano le passioni più intense, grandi sentimenti, racconti del passato, ma anche saghe familiari e ritratti di uomini e donne che hanno fatto la storia.

Il viaggio attraverso le narrazioni dei classici ci permette di conoscere meglio il nostro presente, offrendoci sempre uno sguardo preciso e una prospettiva originale rispetto ai tempi che viviamo.

Si è scelto di utilizzare la parola viaggio perché si desidera che in questo periodo, in cui non ci si può spostare, assuma un nuovo significato: più ampio, evocativo, metaforico e, naturalmente, letterario.

Si potrà viaggiare insieme: navigare piacevolmente tra autori antichi e contemporanei, ci si soffermerà sul loro pensiero e sulla corrente poetica/letteraria del tempo in cui vissero, che ci trascinerà nei meandri dell’anima e del cuore dei “nostri amici letterati” con cui ci si potrà connettere in una sorta di “mindfulness” … per ritrovarci e assaggiare il gusto della vita, dell’esistenza in tutte le sue sfaccettature.

I libri sono sempre stati, sin dalla loro creazione, uno dei mezzi preferiti dall’uomo per imparare dall’esperienza e dalle conoscenze altrui. Secondo alcuni è proprio questa la peculiarità del genere umano: saper apprendere dai propri simili, senza dover replicare ogni esperienza dei propri compagni di vita.

Sono passati millenni dalle prime biblioteche ricolme di papiri che condensavano saperi di popoli e culture diverse, eppure la meraviglia della scoperta che i libri possono regalarci è capace di rinascere intatta, ancora oggi, a ogni nuova lettura.

Ogni tipo di storia può insegnarci qualcosa: nuovi sentimenti, pensieri, parole, oltre che nuovi modi di guardare all’universo di cui siamo parte. Le storie vere poi hanno la capacità di farci immergere nelle realtà tra le più distanti e diverse da noi, e farci vivere il mondo tramite gli occhi di chi ha vissuto epoche con cui non avremmo avuto la possibilità di venire in contatto altrimenti.

È proprio per questo che i saggi sono veri e propri custodi della conoscenza e rappresentano frammenti del nostro sapere.

I tempi che viviamo non si può negare che siano eccezionali. Forse lo sono stati anche tutti gli altri periodi della storia per coloro che li hanno vissuti; ma le sfide che ci propone il futuro necessitano più che mai, a causa della loro complessità, di strumenti per essere comprese.

E allora non possiamo non servirci di questo prezioso e importante strumento che è la LETTERATURA.

Tuffarsi nel “mare magnum” della poesia, nella biblioteca mondiale dei libri, nell’appassionata ricerca di poeti, letterati e scrittori, e imparare ad ascoltare voci dall’infinito, a guardare cieli nuovi, a scoprire e a disegnare “orizzonti interiori” è il monito e l’anelito di Teresa Averta e anche di molti altri uomini e donne “innamorate dei libri” e delle loro storie senza tempo.

La poetessa e scrittrice nonché amministratrice del Gruppo Social Magna Graecia “artisti calabresi” propone una nuova sfida virtuale (per il momento) a causa delle restrizioni dovute alla pandemia: presentare un libro di qualsiasi genere, che si è letto durante l’esperienza di vita di ogni artista, parlarne o scriverne le motivazioni che hanno portato alla scelta di quell’opera. In maniera etica, empatica e simpatica, senza condizionamenti culturali, ma solo con la passione verso la lettura e i libri, che ci contraddistingue, si potrà pubblicare (condividere) l’immagine del libro, dell’autore, ed eventualmente una riflessione individuale o una breve recensione personale.

La scrittrice Averta esorta il popolo social: “sarebbe molto utile, interessante e importante che si partecipasse a questo “evento culturale seppur virtuale” che ci unisce e ci accomuna come artisti, in occasione del “MAGGIO DEI LIBRI”: abbiamo deciso di denominare la nostra “campagna di lettura” “FIORI DI CARTA”. Ognuno di noi, artisti e amanti della letteratura e dei libri, potrebbe pensare di scegliere, tra i libri che ha letto, in passato, il suo preferito, quello di cui si è innamorata… e regalare idealmente il suo “FIORE DI CARTA” sui social, agli amici del gruppo culturale e a chi desidera conoscere e approfondire questo viaggio meraviglioso attraverso la cultura e l’arte, facendo così esplodere la passione dei libri nella “Festa letteraria di Maggio”.”

Nell’attesa che gli artisti o amanti dei libri, partecipino attivamente al contest letterario, l’autrice, li accompagnerà piacevolmente, con dei filmati a tema, che riguarderanno un Viaggio dentro la letteratura italiana ed estera. Così si potrà conoscere libri, opere e autori, che provengono dall’Italia ma anche da altri paesi, ed esercitano un grande fascino su lettori e lettrici, per la loro capacità di rappresentare luoghi, situazioni e modi di vivere diversi dai nostri.

I libri, conclude la poetessa Averta, sono ciò che c’è di più vicino a un vero e proprio viaggio, in grado di portarci in metropoli brulicanti di innovazione, in vasti paesaggi incontaminati, ai piedi di monumenti delle civiltà del passato o di fronte a costruzioni architettoniche del futuro.

“Partiamo e viaggiamo con la fantasia…
ché non c’è nulla di più vero della letteratura e della poesia”. (T. Averta)