«Abbiamo fatto un bel primo tempo, nella ripresa però abbiamo anche rischiato di perderla. Abbiamo perso la determinazione, perché quando si arriva in certi momenti della partita gli avversari non devono fare gol. Quello che dobbiamo apprendere velocemente è che bisogna essere cattivi nei momenti finali, portando a casa il contrasto, giocando meglio. Oggi era importante fare risultato positivo, il pareggio quantomeno lascia inalterato il distacco. Ma recuperare punti in classifica è qualcosa che passa attraverso i minuti finali delle partite».

Questo è il sunto dell'Allegri pensiero con cui il tecnico della Juventus ha commentato il pareggio per 1-1, risultato finale della sfida che a Torino ha visto i bianconeri di fronte al Milan.

Nei primi 45 minuti la Juventus si fa preferire rispetto ai bianconeri, anche per il gol trovato da Morata all'inizio del match, grazie ad una ripartenza,  seguita a un'azione di calcio d'angolo, finalizzata con un pallonetto sul portiere in uscita. Da segnalare anche il contropiede di Rabiot, contrastato all'ultimo da Tomori, dentro l'area di rigore.

Nel primo tempo i rossoneri devono anche registrare l'infortunio di Kjaer, sostituito al 35' da Kalulu.

Nella ripresa, dopo la sostituzione di Morata, la Juventus subisce il ritorno del Milan, limitandosi a controllare il risultato, ma senza successo.  Così al 76' arriva la rete del pareggio grazie a un preciso colpo di testa di Rebic su un calcio d'angolo battuto da Tonali.

Da non dimenticare che nel finale di gara la formazione di Pioli ha anche la possibilità di portarsi in vantaggio con una "fucilata" di Kalulu, a conclusione di una bella azione corale,  deviata miracolosamente in angolo da Szczesny.

La Juventus, in questo momento, è terz'ultima nella classifica di Serie e mercoledì incontrerà in trasferta lo Spezia, 13° con 4 punti, dopo la vittoria ottenuta a spese del Venezia.

Quale sia il motivo di tale disastroso avvio di campionato da parte dei bianconeri è difficile dirlo... o meglio, è difficile attribuirlo ad una singola causa. La squadra è ormai arrivata alla fine di un ciclo e i ricambi non sono stati trovati e/o non sono all'altezza... capita. Chi deve programmare gli acquisti non sembra all'altezza di Marotta che adesso sta facendo la fortuna (almeno in base ai risultati) dell'Inter. Allegri sembra risentire di uno stato di smarrimento che aleggia intorno al club. Questo l'ultima descrizione che ne ha dato l'opinionista Mario Sconcerti:

"Guardo Allegri quando parla e lo trovo diverso da due anni fa. È diverso in quel che dice e in come lo dice. Cerca spesso parole che non trova, sembra incerto, insicuro, come se ci fosse una realtà troppo grande per essere spiegata. Parla per metafore dei suoi giocatori, vorrebbe si capisse quello che non può dire, ma poi si perde in spiegazioni spigolose, improbabili. Non è adesso il tecnico deciso di sempre, quello che trova il semplice nel complesso. Sembra perso, con il dubbio di essere finito improvvisamente in trappola. Gesticola, gli manca la vecchia fierezza, un po' della sua classica arroganza. Si mette spesso le mani tra i capelli. Eppure ne ha passati di momenti stressanti, di squadre imperfette, li ha sempre affrontati e risolti. Ora è come capisse che la soluzione si sta allontanando e non dipende più da lui. Si gira la squadra tra le mani e non cambia niente. Dà ordini al campo e i giocatori se ne accorgono dopo cinque minuti. Per ritrovare la Juve è necessario prima ritrovare lui".

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