Qui non si tratta di fascisti o post-fascisti o comunisti o altro, ma di accettare una volta per tutte la nuda e semplice verità.

Nel corso dell'incidente probatorio che si è tenuto al tribunale di Crotone e che ha trovato riscontro in alcuni video che sono stati acquisiti dalla procura, sono finalmente emersi i dettagli sul naufragio di Cutro che ha portato alla morte di decine di persone e che portano tutte verso la stessa direzione: fino a che non ha incontrato la secca, la barca viaggiava senza particolari criticità. 

Lo dimostrano le parole di uno dei superstiti, che è stato sentito insieme ad altri come testimone informato sui fatti. Durante la traversata, infatti, gli scafisti girarono alcuni video a fini promozionali, che sarebbero serviti per vendere nuove traversate e nei quali si mostrava come tutto stesse procedendo alla grande.

I trafficanti inoltre avevano come ultimo scopo quello di riportare la barca in Turchia per successivi utilizzi, cosa che li ha portati a cercare di evitare a tutti costi di essere intercettati e vedersi sequestrato il natante. In questo tentativo di elusione la barca è incappata in una secca e di qui il disastro.

Quindi il problema non è stato il mare, è stata la secca contro cui è finita l'imbarcazione". I catastrofisti che si sono scagliati contro le autorità italiane se ne facciano una ragione.