Sono quasi 10 milioni le donne con figli minorenni in Italia. Scelgono la maternità sempre più tardi (l’Italia è in cima alla classifica europea per anzianità delle donne al primo parto con una media di 31 anni) e devono sempre più spesso rinunciare a lavorare a causa degli impegni familiari (il 43,2% delle donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni risulta non occupata).
Inoltre, lamentano poco sostegno per chi decide di mettere al mondo un figlio e una scarsa rete di servizi per la prima infanzia, che costringe buona parte del 40,9% di madri con almeno un figlio a scegliere un regime di part-time pur di continuare ad avere un’occupazione lavorativa.
Sono questi alcuni numeri dell’analisi di Save the Children “Le Equilibriste: la maternità in Italia” diffusa oggi in occasione della Festa della mamma del prossimo 12 maggio.
Un tasso di disoccupazione femminile, ed in particolare delle madri, tra i più alti in Europa, impossibilità nel conciliare vita privata e impegni professionali, radicate difficoltà di carriera e di crescita salariale, forte squilibrio nei carichi familiari tra madri e padri, una scarsissima offerta di servizi educativi per l’infanzia.
Un quadro critico che si riverbera sul benessere delle madri, ma che affonda le radici nelle pesanti disparità di genere in Italia. Il nostro Paese si attesta nel 2018 al 70° posto (su 149 Paesi presi in esame) del Global Gender Gap Report, perdendo ben 29 posizioni dal 2015. Uno squilibrio che grava in misura maggiore sulle mamme più in difficoltà.