Maurizio Mattioli, grande attore cinematografico, teatrale e televisivo che tutti conosciamo nelle sue mille sfumature brillanti ma anche drammatiche è protagonista a teatro con " FEBBRE DA CAVALLO", la trasposizione teatrale del film che ha segnato un'intera generazione.

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Sarai al Sistina con "Febbre da Cavallo": dato il successo del film negli anni '70, si prevede il tutto esaurito?
"Febbre da cavallo" diventò a suo tempo un vero e proprio cult, ebbe un seguito straordinario. Speriamo possa ripetersi lo stesso fenomeno.


"MMA Love never Dies"- il nuovo film di Riccardo Ferrero, il primo in Italia che affronta questo argomento. Qual è il tuo personaggio e che ruolo svolge nel filo rosso della narrazione?

Nell'interpretare Edo'ho mess tutta la mia anima e la mia dedizione. E' un personaggio fatto da me, nel quale ho voluto mettere un Mattioli diverso. E' un padre al quale hanno ammazzato un figlio, uno che si trova in mezzo a una storiaccia, fatta di ricatti e brutti volti.


"Era ora", programmato al Teatro Tirso di Molina per lo scorso febbraio, ma posticipato al prossimo mese. Di cosa si tratta?

E' la mia storia, i miei aneddoti, recito dei monologhi e canto qualche canzone. Lo spettacolo è diretto da Stefano Reali (col quale ho già lavorato per "Ultimo", "Rimbocchiamoci le maniche" e altre serie tv) ed è incentrato prevalentemente sul Mattioli di tanto tempo fa, quello che stava al bar a raccontare le barzellette, per poi realizzare pian piano i suoi sogni e la sua carriera.




Per quanto riguarda immaturi?

Al momento non si sa ancora quando uscirà in tv. Ho visto la prima puntata al Festival della Fiction, ma le date restano incerte.